Gli anni di studio universitari che sono stati impiegati per il conseguimento della laurea, possono essere riscattati a fini previdenziali in modo agevolato con l’opzione contributiva: ecco di cosa si tratta e quali sono i requisiti necessari.
Il riscatto della laurea è un tema ricorrente per chi vuole aumentare la propria anzianità contributiva, perdere gli anni di studio universitario che hanno portato al faticoso conseguimento del titolo a fini pensionistici sarebbe davvero una beffa, in quanto, in caso contrario, si dovrebbe attendere più anni per accedere alla pensione.
Il decreto Legge 4/2019 interviene per permettere un riscatto agevolato della laurea, con maggiori vantaggi rispetto al riscatto tradizionale già previsto dalla legge. In quest’ultimo caso, chi vuole riscattare gli anni universitari impiegati al conseguimento del titolo suddetto, deve versare circa 5.200 euro per ogni anno che intende riscattare, a patto che si rientri in determinate condizioni.
Il riscatto agevolato previsto inizialmente dal DL 4/2019 permetteva di sfruttare solo gli anni di studio universitari successivi al 1° gennaio 1996, poiché anche se riscattati sarebbero entrati a far parte del sistema contributivo.
La novità arriva con la circolare INPS numero 6 del 2020, che ha chiarito come il riscatto agevolato sia possibile anche per gli anni di studio che si collocano in data antecedente il 1° gennaio 1996, con la condizione che, per la liquidazione della pensione dvenga scelta l’opzione contributiva che consente il ricalcolo contributivo dell’intera prestazione previdenziale.
L’opzione contributiva
L’articolo 1, comma 23 della legge 335/1995 permette ai lavoratori iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria e ai fondi ad essa sostitutivi ed esclusivi in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, di optare per la trasformazione e la liquidazione della pensione secondo le regole contributive.
Per usufruire dell’opzione contributiva, gli assicurati devono rispettare due condizioni:
- non aver maturato 18 anni di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995
- avere almeno 15 anni di contribuzione di cui almeno cinque nel sistema contributivo, ovvero, quelli maturati a partire dal 1° gennaio 1996.
Nonostante a molte persone il calcolo contributivo potrebbe apparire penalizzante, è da sottolineare che lo stesso porta ad un abbassamento dell’assegno previdenziale spettante solo se sono presenti molti anni di contributi versati prima del 1996. Inoltre, c’è da tenere conto che almeno per le donne è previsto anche un bonus se sono madri: il sistema contributivo, infatti, prevede un bonus per le mamme di quattro mesi di sconto contributivo per ogni figlio avuto (o adottato) nel limite massimo di 12 mesi totali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA