Osservatorio AIM Italia pubblica la prima indagine “ESG” su PMI italiane

Alessio Trappolini

04/02/2019

L’indagine, elaborata in collaborazione con Vedogreen Finance, ha evidenziato che dal 2016 il 36% delle AIM si sono distinte per le tematiche ESG su base volontaria. Gli investitori istituzionali, da Candriam, a Equita group e Intesa Sanpaolo Private Banking valutano con favore queste aziende

Osservatorio AIM Italia pubblica la prima indagine “ESG” su PMI italiane

L’Osservatorio AIM di IR Top Consulting ha realizzato una survey sulle politiche e le prassi delle società quotate su AIM Italia sui temi di Environmental, Social e Governance (ESG).

L’indagine, elaborata in collaborazione con Vedogreen Finance, è stata condotta su una popolazione di 98 società appartenenti a 11 settori (con esclusione delle SPAC), ed ha evidenziato che dal 2016 il 36% delle AIM si sono distinte per le tematiche ESG su base volontaria. Ecco i risultati.

Indagine ESG AIM ITALIA: i risultati

Dall’analisi di questo campione di società virtuose si evidenzia che si tratta di società appartenenti per il 31% al settore industria, per il 17% al settore energia ed energie rinnovabili e per l’11% al settore tecnologia.

In relazione alla dimensione il 51% presenta un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro, il 23% tra i 50 e i 100 milioni di euro, il 17% tra i 100 e i 200 milioni di euro e il 9% superiore ai 200 milioni di euro. Infine, l’86% di queste aziende è presente all’estero e il 74% è fornitore di grandi imprese.

Anna Lambiase (nella foto), Amministratore Delegato di IR Top Consulting e VedoGreen Finance, ha commentato: “Negli ultimi anni le tematiche ESG hanno costituito sempre di più un elemento caratterizzante le scelte di investimento degli investitori istituzionali, specie a livello internazionale. Gli asset gestiti a livello globale attraverso strategie ESG confermano il trend positivo, evidenziando una notevole crescita in Europa con un CAGR 2015-2017 del +27%. Dall’analisi effettuata dall’Osservatorio AIM di IR Top Consulting e Vedogreen emerge che il 36% delle aziende AIM analizzate forniscono, su base volontaria, informativa sugli aspetti ESG all’interno del proprio bilancio, in un documento specifico e sul proprio sito web. L’attenzione verso le tematiche della sostenibilità ed elevati standard di governance è sempre più importante per una crescita bilanciata delle imprese. Inoltre, gli investitori istituzionali utilizzano sempre di più criteri ESG nelle loro scelte di investimento di medio-lungo periodo, al fine di avere una migliore qualità nello screening dell’universo investibile.

Indagine ESG AIM ITALIA: i criteri

Fra gli elementi legati alle politiche e le prassi ESG analizzati dall’Osservatorio AIM Italia i più importanti sono:

  • informativa in materia di Rischi Ambientali e Sociali legati all’attività di impresa;
  • informativa relativa alla sostenibilità e responsabilità sociale all’interno della relazione sulla gestione;
  • sezione del sito web dedicata ai temi della «sostenibilità»;
  • struttura di corporate governance.

Riguardo all’informativa in materia di rischi ambientali e sociali, all’interno della relazione sulla gestione il 21% delle società fornisce un dettaglio specifico su rischi non finanziari come sicurezza sul luogo di lavoro, fenomeni di corruzione, potenziali danni ambientali derivanti dall’attività d’impresa, Supply Chain, protezione dei dati personali, qualità del prodotto o del servizio.

Relativamente all’informativa sui temi di sostenibilità, ed in particolare agli aspetti ambientali e sociali, all’interno della relazione sulla gestione il 24% delle società fornisce un dettaglio specifico sulle tematiche dell’occupazione, della diversità e delle pari opportunità, dei consumi energetici e delle emissioni, della formazione del personale, della qualità e sicurezza, del rapporto con le istituzioni locali.

Il 21% delle società presenta nel proprio sito web una sezione dedicata ai temi di della Sostenibilità; i contenuti più frequenti riguardano: certificazioni e rating di legalità, Customer Satisfaction, ambiente di lavoro e sicurezza, innovazione e ricerca, utilizzo di energie rinnovabili, Charity.

Tra le società quotate sul mercato AIM Italia sono 8 quelle che hanno dedicato ampio spazio alla disclosure sulle informazioni non finanziarie attraverso:

  • Bilancio integrato: 1 società;
  • Bilancio di sostenibilità: 4 società;
  • Bilancio sociale: 2 società;
  • Sezione responsabilità sociale aziendale all’interno del bilancio: 1 società.

Rispetto alla Governance sono stati analizzati i seguenti parametri:

  • adozione del modello organizzativo ex DLgs231: 49% delle società;
  • adozione del codice etico: 57%;
  • presenza di comitati endoconsiliari (es. controllo rischi, sostenibilità ambientale, …): 10%.

AIM Italia: istituzionali a caccia di PMI ESG-oriented

Secondo le stime elaborate dall’Osservatorio AIM Italia, nel 2016 sono stati circa 23.000 miliardi di dollari gli asset gestiti a livello globale con strategie basate su criteri ESG. Di questi, circa 4.000 miliardi di euro gli asset gestiti attraverso la strategia “ESG Integration” in Europa nel 2017.

Di seguito Money.it riporta i commenti di alcuni dei maggiori investitori istituzionali attivi su imprese PMI quotate sul segmento AIM Italia di Borsa Italiana.

CANDRIAM - Matthieu David, Head of Italian Branch

“Ciò che contraddistingue l’approccio di investimento sostenibile di Candriam è la valutazione delle aziende, grazie al supporto di un team interno di analisti, secondo un approccio micro, legato al rapporto tra l’azienda e i propri stakeholders, e un approccio macro, secondo il quale viene analizzato il modello di business dell’azienda e il suo settore di riferimento rispettivamente ai principali trend di sostenibilità: cambiamento climatico, esaurimento delle risorse, economie in via di sviluppo, evoluzioni demografiche, salute e benessere, interconnettività. Per poter costruire portafogli sostenibili è altresì importante essere azionisti attivi: è importante per noi esprimere il nostro parere in assemblea e avviare un’attività di dialogo con il management. L’Engagement è ciò che ci permette di costruire l’universo investibile di domani.”

VALEUR ASSET MANAGEMENT - Alida Carcano, Managing Partner

“La capacità di un’impresa di gestire la diversità e l’inclusione, cioè gestire un team composto da persone diverse per cultura, etnia, religione, età, sesso, è chiaramente un passo avanti dal punto di vista ESG. Le statistiche dicono che un team eterogeneo sia più attivo rispetto ad un team omogeneo. In Italia siamo durante un processo di cambiamento: basti pensare che oggi mediamente la quota di donne nei consigli di amministrazione si aggira intorno al 30%, rispetto al 10% nel 2012. Per sapere se le performance saranno migliori abbiamo ancora bisogno di tempo, è però certo che l’inclusione di diverse idee e diversi punti di vista sia un significativo valore aggiunto”.

ETICA SGR - Francesca Colombo, Head of ESG Analysis and Research

“Per Etica SGR le informazioni ESG sono assolutamente vitali, perché da sempre facciamo specifiche analisi del comportamento aziendale considerando questi fattori per costruire il nostro paniere e conseguentemente il portafoglio dei nostri fondi comuni di investimento. Le aziende sostenibili per noi sono quelle che hanno integrato gli elementi ESG realmente nel proprio business, quindi quelle in grado di creare valore nel lungo periodo per l’intera comunità. Spesso le small cap sono già molto virtuose ma non lo sanno o non lo sanno comunicare correttamente. In relazione a ciò la strategia di Engagement & Voting è un’arma importantissima in mano all’investitore per accompagnare l’impresa nel miglioramento”.

INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING – Sonia Artuso, Portfolio Construction - Risparmio Gestito

Sonia Artuso, Portfolio Construction - Risparmio Gestito, intervistata da Money.it

“I PIR possono coniugarsi con una transizione verso un’economia sostenibile, green? Perché no, si può pensare a un green PIR che abbia l’obiettivo di focalizzarsi su imprese con progetti di energia rinnovabile, di riciclaggio di rifiuti, di migliore gestione dell’acqua. Per quanto riguarda le strategie di investimento sostenibile quelle che meglio si adattano alle PMI sono Engagement & Voting, Sustainability Themed, Impact Investing e Exclusion. È importante che le PMI inizino a strutturarsi a livello di governance con l’introduzione di comitati endoconsiliari che si occupino delle questioni “materiali” relativamente alle tematiche ESG”.

BANOR - Angelo Meda, Head of Equities

“In relazione alle tematiche ESG quello che abbiamo sviluppato internamente è un modello incentrato su una parola chiave: materialità. Materialità è stata tradotta nella modalità di comunicazione degli standard di sostenibilità della SASB (Sustainability Accountability Standards Board), associazione nata in USA. Noi confidiamo che quello che sta nascendo in America come trend da parte dei grossi fondi pensione, degli endowment e delle università arrivi anche in Europa e ci consenta di avere sempre più dati disponibili per queste analisi. Inoltre, da uno studio condotto da Banor insieme con il Politecnico di Milano, è emerso che le società con un alto punteggio ESG hanno ottenuto un rendimento effettivo più alto nel lungo periodo.”

BANCA FINNAT - Alberto Alfiero, Vice Direttore Generale

“Guardando al mercato AIM e all’esperienza maturata con le aziende che abbiamo aiutato ad arrivare sul mercato, ho notato una sensibilità alle tematiche ESG straordinariamente alta. Come Global coordinator abbiamo accompagnato in quotazione molte società il cui core business è strettamente legato alle tematiche “green”, quali ad esempio quelle legate alla mobilità sostenibile, a materiali d’imballaggio innovativi o alle bioplastiche. È importante che anche noi intermediari facciamo il massimo per cercare di far valorizzare dalle aziende quotate su AIM i temi legati alla sostenibilità, al fine di evidenziare quelle realtà che in molti casi sono già - nella sostanza - assai virtuose, ma non lo comunicano o non lo rendono così evidente. Come gestori, nei nostri processi di investimento, ed in particolare proprio in quello implementato per il Fondo dedicato all’AIM Italia, poniamo una specifica attenzione alle società il cui business e settore di riferimento sono coerenti con le tematiche ESG”.

EQUITA GROUP - Andrea Vismara, Amministratore Delegato

“Dal punto di vista della scelta degli investimenti e della ricerca, la vera sfida dell’ESG sarà selezionare i criteri rilevanti, cioè capire cosa è materiale, cosa è fatto bene e cosa rende speciale l’approccio di una società. Ad esempio, la governance è fondamentale per aziende come noi, quotate su un mercato regolamentato, ma se poi non si applica trasparenza la governance rimane sterile; se non si comunica in maniera trasparente agli investitori, il semplice rispetto di elevati standard di governance non serve a nulla. È quindi necessario che nell’affrontare le tematiche ESG ci sia continuità, correttezza e completezza della comunicazione. Il punto fondamentale è capire nel dettaglio la responsabilità sociale dell’impresa e individuare cosa rende speciale l’approccio ESG delle singole società e dei singoli investitori che analizzano queste società, senza affidarsi solamente a meccanismi di scoring di provider esterni che per loro natura sono meno significativi per le PMI”.

BORSA ITALIANA LSEG - Alessandra Franzosi, Head of Pension Funds & Asset Owners

“Di ESG e PMI si sentirà sempre più parlare in futuro; la sfida sarà trasferire con equilibrio i temi delle grandi imprese sulle piccole. Con Borsa Italiana è da diversi anni che lavoriamo su queste tematiche consapevoli che questi temi stanno diventando sempre più parte del dialogo tra società quotate, investitori e stakeholders. Il concetto di sostenibilità che devono abbracciare le PMI non è tanto un obbligo di reporting ma è raccontare al mercato la loro strategia di medio-lungo termine e come intendono gestire e valorizzare i fattori sociali, ambientali e di governance. Un’azienda ben gestita e con una salda governance ha infatti anche una view strategica di lungo termine”.

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