PIL Italia e coronavirus: cosa aspettarsi? I settori da monitorare

C. G.

2 Marzo 2020 - 09:28

Il PIL dell’Italia e il coronavirus sono più legati che mai: le ultime previsioni degli esperti

PIL Italia e coronavirus: cosa aspettarsi? I settori da monitorare

La relazione tra il PIL dell’Italia e il coronavirus è stata attentamente monitorata nel corso delle ultime settimane, durante le quali l’epidemia si è estesa a macchia d’olio soprattutto nelle regioni settentrionali della Penisola.

Gli ultimi ad esprimersi sull’argomento sono stati gli esperti di Ref Ricerche, società indipendente che spesso si affianca alle istituzioni (come l’Ufficio Parlamentare di Bilancio) o anche alle aziende private.

La loro indagine ha preso innanzitutto in considerazione l’economia delle regioni più colpite, in pratica alcune tra le più produttive dell’intero Paese. Ancora una volta, la relazione tra il PIL d’Italia e il coronavirus ha messo in luce il forte impatto dell’epidemia.

PIL Italia e coronavirus: cosa aspettarsi adesso?

“L’economia italiana pagherà un prezzo molto salato alla crisi da SARS-Cov2. Gli effetti economici saranno legati all’evoluzione dell’epidemia e questo spiega l’incertezza sulle prospettive. ”

Con queste dichiarazioni gli esperti hanno aperto il report relativo all’impatto del coronavirus sul PIL d’Italia, sottolineando come l’epidemia sia esplosa in un momento storico particolare, caratterizzato da un elevato uso dei social che in alcune occasioni potrebbe amplificare la risonanza delle notizie, provocando effetti ancor più marcati.

Secondo gli esperti, questa sorta di influenza potrebbe costarci economicamente tra i 9 e i 27 miliardi di euro nel breve termine. D’altronde, le regioni più colpite sono state alcune tra le più produttive d’Italia.

Soltanto la Lombardia e il Veneto rappresentano oggi il 31% del PIL per cui una flessione del 10% della loro economia potrebbe portare via al Belpaese 3 punti percentuali di Prodotto Interno Lordo.

In generale, la variazione complessiva tra il primo e il secondo trimestre del 2020 potrebbe andare dal -1% al -3%.

“Queste stime hanno un alto grado di congettura, tuttavia fanno comprendere in modo chiaro e realistico l’entità del danno che l’Italia sta subendo,”

hanno aggiunto gli esperti.

I settori più e meno colpiti dal coronavirus

Di seguito lo schema elaborato da Ref Ricerche, nel quale sono stati messi in luce i settori specifici più e meno toccati dall’epidemia, oltre che il loro impatto sul PIL d’Italia.

Settori con effetti positivi

Alimentare, farmaceutica, chimica casa, cura della persona, gdo alimentare, editoria, comunicazione, servizi informativi.

  • Peso sul PIL: 8,5%
  • Effetto positivo: compreso tra il 2% e il 6%
Settori con effetti non rilevanti

Pubblica amministrazione, servizi (telelavoro), agricoltura.

  • Peso sul PIL: 54,6%
  • Effetto: non rilevante
Settori con effetti negativi

Energia, altri manifatturieri, costruzioni, commercio non alimentare e all’ingrosso.

  • Peso sul PIL: 25,1%
  • Effetto negativo: compreso tra il -4% e lo 0%
Settori con effetti molto negativi

Tessile, trasporti (sia aerei che ferroviari), ristoranti, alberghi, attività sportive, spettacoli.

  • Peso sul PIL: 11,7%
  • Effetto negativo: compreso tra il -40% e il -20%

Alla luce di queste considerazioni, il coronavirus potrebbe costare al PIL d’Italia tra 1 e 3 punti percentuali. Il tutto tra il primo e il secondo trimestre dell’anno.

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