L’Italia è in recessione: la conferma è arrivata, ma è stata peggiore del previsto

C. G.

29 Maggio 2020 - 12:02

L’Italia è in recessione tecnica: gli ultimi dati sul PIL sono risultati peggiori di quanto inizialmente previsto

L’Italia è in recessione: la conferma è arrivata, ma è stata peggiore del previsto

L’Italia è in recessione tecnica. A confermarlo i dati sul PIL del 1° trimestre che purtroppo hanno anche rivisto al ribasso le stime iniziali, dipingendo un quadro più drammatico del previsto.

La nostra economia si è contratta e lo ha fatto in maniera particolarmente evidente. Tutto è accaduto a causa del coronavirus, che da semplice epidemia confinata in Cina si è poi rivelato una vera e propria pandemia globale che ha messo con le spalle al muro l’intero pianeta.

I dati iniziali dell’Istat avevano già stimato una forte flessione per il PIL tricolore, ma la rilevazione definitiva di oggi ha fugato ogni dubbio: l’Italia è entrata in recessione e l’entità di quest’ultima è risultata ancor più imponente di quanto previsto.

Italia in recessione: tutti i dati del 1° trimestre 2020

Nel periodo gennaio-marzo, e a confronto con l’ultimo trimestre dello scorso anno, il PIL tricolore è crollato del 5,3%. Il dato definitivo ha purtroppo rivisto (negativamente) quello preliminare, che aveva parlato di una flessione più contenuta del 4,7%.

Visto il -0,3% registrato nell’ultimo quarto del 2019, con l’odierna rilevazione l’Italia è ufficialmente entrata in recessione tecnica.

Le cose non sono andate tanto meglio neanche su base annua, dunque a confronto con il PIL del 1° trimestre 2019. In questo caso il tonfo è risultato ancora più marcato, di ben 5,4 punti percentuali, e si è confrontato con la flessione preliminare del 4,8%.

“Nel primo trimestre del 2020, secondo la stima preliminare, il PIL ha subito una contrazione di entità eccezionale indotta dagli effetti economici dell’attuale emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento adotta”,

aveva dichiarato l’Istat nel report di fine aprile, aggiungendo:

“La flessione del PIL è di un entità mai registrata dall’inizio del periodo di osservazione dell’attuale serie storica che ha inizio nel primo trimestre del 1995.”

Rispetto a quella rilevazione, però, le cose sono addirittura peggiorate e la recessione tecnica dell’Italia è stata confermata. Nel report reso noto pochi minuti fa dall’istituto, quest’ultimo ha calcato sull’eccezionale portata della flessione, mai registrata dal 1995.

Fondamentale nel tonfo del PIL è stato il calo della domanda interna, crollata molto più marcatamente rispetto a quella estera. I consumi (entro i confini nazionali) hanno avuto un apporto negativo di 4 punti mentre gli investimenti di 1,5. Un punto percentuale di apporto positivo è stato invece attribuito alle scorte.

L’allarme di Bankitalia

Sullo stato dell’economia tricolore si è espresso oggi anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, secondo cui nello scenario di base il Prodotto Interno Lordo nostrano si contrarrà del 9% nell’intero 2020.

Se invece le cose andranno peggio del previsto, l’economia crollerà plausibilmente di un più evidente 13%. Dati senza dubbio più pessimistici rispetto a quelli dell’odierna rilevazione Istat.

Questi ultimi, infatti, oltre a sancire la recessione tecnica dell’Italia hanno permesso di stimare una variazione acquisita per il 2020 del -5,5%.

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