Paolo Barnard è stato uno dei fondatori della trasmissione Report insieme al Milena Gabanelli ed ha prodotto diverse inchieste per il programma di approfondimento di Rai 3 nei primi anni di messa in onda del programma.
In seguito ad una denuncia da parte di un rappresentante farmaceutico riguardante l’inchiesta “Little Pharma & Big Pharma”, la Rai «scaricò» Barnard non fornendogli il supporto economico per affrontare le spese legali.
Alcuni anni dopo il nome di Barnard torna a circolare per via delle polemiche contro la Gabanelli e la Rai legate proprio ala vicenda di cui sopra. Barnard continua a lavorare autonomamente anche attraverso un proprio sito web, raccogliendo nel tempo un certo seguito anche per via di decise prese di posizione contro la coppia Grillo-Travaglio verso cui Barnard si proponeva in qualche modo come nemesi.
I toni usati da Barnard nei suoi scritti sul web sono piuttosto decisi e critici persino nei confronti di coloro che lo seguono per i quali conia il termine di «attivisti da tastiera» invitando chiunque lo seguisse a darsi da fare attivamente «per strada» piuttosto che davanti ad un pc senza tuttavia indicare mai una linea precisa verso cui, a suo parere, sarebbe stato opportuno attivarsi.
La svolta per Barnard arriva con «il più grande crimine», un pamphlet in pdf scaricabile gratuitamente online e revisionato più volte in cui Barnard illustra la sua visione sul golpe europeo delle tecnocrazie che, a suo dire, starebbero portando in Europa a forza di trattati e manovre lacrime e sangue la restaurazione dello status quo pre-rivoluzione francese con una piccola minoranza aristocratica che organizza politica ed economia per «prendere tutto» a sfavore delle masse.
Paolo Barnard: perchè è utile
Non si può negare che Barnard abbia raccolto un certo seguito di persone che, grazie a lui, sono state portate a puntare gli occhi sui problemi di organizzazione politica dell’Europa anche in tempi non ancora sospetti.
L’aver segnalato la «truffa» del trattato di Lisbona (ratificato in Italia senza referendum e durante il mese di agosto, nel silenzio) nel periodo in cui lo si stava ratificando è stato un atto coraggioso e meritorio.
Anche oggi le idee propugnate da Barnard, quelle relative alla MMT (Modern Money Theory), pur necessitando di essere ancora discusse, approfondite e verificate, hanno il merito di mettere quantomeno in discussione l’opportunità delle manovre «lacrime e sangue» (depressive per l’economia) durante periodi di crisi economica come quello attuale in cui lo stato dovrebbe invece spendere per sostenere la domanda interna.
Paolo Barnard: perchè è dannoso
A mio avviso Paolo Barnard ha due grandi difetti, purtroppo decisivi.
Il primo sta nell’eccessivo impeto all’azione, come se «agire» fosse cosa utile di per sè indipendentemente dal contesto e dall’azione che si va a compiere. Questo difetto lo porta a prendere posizione senza arrivare mai ad approfondire fino in fondo degli argomenti che sono comunque complessi e controversi (fosse mai che gli venisse un dubbio!), in questo modo le lacune finiscono sempre per notarsi troppo e l’intero messaggio perde di credibilità, per quanto alcuni punti siano ampiamente condivisibili o comunque accettabili nell’ambito di un dibattito.
Il secondo difetto sta nei toni utilizzati: parla per assoluti e questo non è un approccio aderente alla realtà, che per sua natura è multiforme e ricca di sfumature. Nel linguaggio di Barnard è tutto bianco o nero, ma comunque totalmente chiaro e definito.
Conclusioni
La mia tesi è che Barnard sia un ottimo antipasto ma un pessimo pranzo. E’ un’ottima cosa avvicinarsi e prendere familiarità con l’economia in un momento in cui una visione informata da parte della popolazione sui temi economici è fondamentale per indirizzare l’andamento della storia dell’Europa che, a forza di tentare di unirsi, rischia di scoppiare.
Non è ancora passato un secolo da quando il nostro continente intero ha sperimentato la guerra ed in assenza di soluzioni quantomeno palliative non è escluso che forze nazionaliste sopite si risveglino con violenza. Per questo ogni cittadino europeo deve sforzarsi di essere più informato e meno politicizzato.
Il linguaggio della politica è il linguaggio degli assoluti. Il linguaggio degli assoluti allontana per via della sua forma anche quando il messaggio è vero: i tedeschi possono anche essere davvero i più produttivi in Europa, ma una politica che li ricopre di complimenti accusando i «porci» dei PIIGS di non essere altrettanto efficienti non sta forse risvegliando antichi nazionalismi?
Anche il linguaggio di Barnard è fatto di assoluti e per questo non può essere la soluzione e questo persino nel caso (non escludibile) che il messaggio di Barnard contenga la soluzione.
La forma conta, specialmente quando diventa un limite per la sostanza.
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