Luigi Di Maio ha firmato il decreto per la nomina di Pasquale Tridico come Commissario dell’Inps e di Adriano Morrone come sub-Commissario. Saranno rispettivamente il nuovo Presidente e vicepresidente dell’Istituto.
Nomine Inps, Lega e Movimento 5 Stelle hanno raggiunto finalmente un accordo: Pasquale Tridico, come noto ormai da qualche settimana, è stato indicato come commissario dell’Istituto, mentre Adriano Morrone come sub-commissario.
Quest’ultimo è un professore della Luiss laureato in giurisprudenza con diploma di specializzazione post lauream in Diritto e Procedura penale, di cui entrambi i titolo sono stati conseguiti presso l’Università La Sapienza. Ha già lavorato per l’Inps, per il quale è stato Dirigente con funzioni di Direttore dell’Ufficio di Segreteria del Collegio dei Sindaci.
La notizia sarà ufficiale a breve visto che secondo quanto trapelato da fonti del Ministero del Lavoro, Luigi Di Maio ha già firmato il decreto di nomina dei nuovi vertici Inps.
L’accordo era saltato nella serata di ieri, quanto Mauro Nori ha rinunciato al ruolo di sub-commissario facendo saltare le carte in tavola. Lega e Movimento 5 Stelle hanno però trovato subito una soluzione indicando Adriano Morrone come sub-commissario.
Il nuovo Presidente dell’Inps quindi sarà Pasquale Tridico, mentre Adriano Morrone sarà il suo vice. Ricordiamo però che la nomina a Presidente e vicepresidente potrà esserci solamente dopo che il decreto 4/2019 - con il quale è stato reintrodotto il Consiglio di Amministrazione per Inps e Inail - sarà convertito in legge.
La nomina del nuovo Commissario è comunque molto importante perché permette di sbloccare l’impasse; basti pensare che qualche ora fa i CAF hanno svelato che fino a quando non fosse stato nominato un nuovo Commissario non sarebbe stato possibile consegnare le certificazioni uniche ai pensionati.
Chi è Pasquale Tridico: biografia del possibile Presidente dell’Inps
Classe 1975, Pasquale Tridico nasce il 21 settembre a Scala Coeli, un piccolo Comune della Provincia di Cosenza. Dopo le superiori si iscrive alla Facoltà di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali de La Sapienza, dove si laurea nel 2000; l’anno dopo - sempre presso la prima Università di Roma - consegue un master in Economia e Relazioni Internazionali.
Successivamente decide di trasferirsi per studio nel Regno Unito, precisamente nella piccola cittadina di Brighton a sud del Paese; qui ha conseguito il Master in Economia ed Economia dell’UE presso la Marie Curie Fellowship. L’apice però lo raggiunge nel 2004, quando consegue il Dottorato in Economia, dopo il quale comincia ad insegnare come professore.
L’abilitazione come professore universitario arriva solamente nel 2013, anno in cui ha cominciato ad esercitare presso la LUM Jean Monnet di Roma; qualche anno più tardi - nel 2015 - invece si trasferisce all’Università di Roma 3 dove ancora oggi è professore di Economia Politica.
Il Curriculum di Pasquale Tridico quindi descrive perfettamente un uomo che ha dedicato buona parte della sua vita allo studio e alla formazione professionale e probabilmente è proprio questo il motivo per cui alla vigilia delle scorse elezioni Luigi Di Maio, in qualità di candidato premier per il Movimento 5 Stelle, ha fatto il suo nome per il Ministero del Lavoro. Sappiamo però come sono andate le cose: il M5S è salito al Governo solo grazie al sostegno della Lega, con Giuseppe Conte scelto per la Presidenza del Consiglio e Di Maio che ha ripiegato sul Ministero del Lavoro (e su quello dello Sviluppo Economico) tagliando fuori Tridico.
Il professore però in questi mesi è rimasto vicino a Di Maio tanto da essere lui ad aver seguito da vicino la realizzazione del Reddito di Cittadinanza, una misura che - ci tiene a ribadire Tridico - “aggredisce la povertà”.
L’avvio del RdC sarà proprio una delle tante sfide che questo dovrà affrontare nel corso dei suoi quattro anni alla guida dell’Inps al quale si aggiunge la riforma delle pensioni che, secondo le intenzioni dichiarate da Salvini e Di Maio, dopo Quota 100 dovrebbe portare all’estensione di Quota 41 per tutti i lavoratori.
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