Patrimonio, utile e ricavi: cosa esprimono questi valori di bilancio e quali differenze si riscontrano? Ecco come leggere i rapporti trimestrali delle società quotate ai fini dell’analisi fondamentale.
Quali sono le differenze tra patrimonio, utile e ricavi, le principali voci da osservare nei rapporti trimestrali delle società quotate in borsa, ai fini dell’analisi fondamentale?
Le società quotate in borsa pubblicano dei rapporti trimestrali dai quali emergono le variazioni di importanti dati di bilancio quali il patrimonio netto, l’utile e i ricavi, indispensabili per analizzare le opportunità di investimento nell’azienda.
Vediamo nel dettaglio cosa esprimono questi tre valori del bilancio e quali sono le principali differenze al fine di facilitare una corretta analisi fondamentale del titolo della società quotata a cui si riferiscono.
Le basi dell’analisi fondamentale di un titolo
Ogni investitore non può prescindere da un’attenta lettura delle trimestrali al fine di valutare le prospettive future della quotazione del titolo di una specifica società, esaminando la performance rispetto al trimestre precedente.
Le società quotate diffondono anche dei rapporti semestrali ed annuali, ma quelli basati sul trimestre, essendo più frequenti, risultano più efficaci ai fini dell’analisi sulle prospettive future.
La stagione delle trimestrali solitamente inizia tre o quattro settimane dopo la fine di ogni trimestre e tende ad essere un periodo piuttosto volatile sul mercato in quanto tali rapporti vengono valutati dagli analisti per effettuare delle raccomandazioni di acquisto e vendita sui titoli.
Determinare il giusto valore di un titolo azionario è tutt’altro che facile. Le azioni infatti non garantiscono un flusso di pagamenti certo dal momento che i dividendi che attribuiscono in qualità di socio a chi le sottoscrive possono variare a seconda dei risultati raggiunti dall’attività di impresa in certo periodo o non essere distribuiti affatto.
Diversi fattori che riguardano non solo l’impresa ma anche il settore in cui opera e l’andamento dell’economia in generale possono incidere sul valore di un titolo azionario.
Proprio per questo l’analisi fondamentale rappresenta un valido strumento per stimare il valore intrinseco di un’azione. Essa si basa su alcuni parametri legati alle caratteristiche e all’attività dell’azienda che l’ha emessa, in grado di descrivere la situazione contabile, la stabilità e il potenziale di crescita, presumendo che questi elementi condizionino il prezzo del titolo.
Tali parametri non sono altro che i valori di bilancio delle società quotate, tra cui in particolare patrimonio netto, utile e ricavi.
Significato e differenze tra patrimonio, utile e ricavi
Patrimonio netto, utile e ricavi sono i dati di bilancio su cui si basa la valutazione di un titolo azionario.
Patrimonio netto
Il patrimonio netto è la differenza tra le attività e le passività che fanno parte dello stato patrimoniale dell’azienda. Rappresenta l’insieme delle risorse di cui l’azienda dispone come forma di finanziamento interno. Il patrimonio netto serve dunque a dare un’idea delle risorse di cui l’azienda dispone effettivamente dopo aver detratto i debiti a lungo e breve periodo. Si compone di diversi elementi tra cui:
- capitale sociale,
- riserve,
- utile o perdita dell’esercizio.
Il patrimonio netto serve per il calcolo di un indicatore molto usato ai fini dell’analisi fondamentale di società appartenenti al settore finanziario, bancario, assicurativo: il rapporto price/book value (P/BV). Tale indicatore esprime la relazione tra il prezzo del titolo con il valore del patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio per cui fornisce un’indicazione di quanto il mercato è disposto a pagare oltre il valore patrimoniale dell’azienda. Se:
- P/BV < 1 significa che l’azienda è sottovalutata ed ha quindi buone prospettive di crescita;
- P/BV < 0,5 bisogna stare attenti perché le prospettive reddituali sono molto negative con rischio di crisi.
Utile
L’utile è la differenza tra i ricavi e i costi risultanti dal conto economico dell’azienda. Se la differenza è positiva si parlerà di profitto in caso contrario di perdita. Quindi, a differenza del patrimonio netto, l’utile rappresenta il risultato del periodo e non l’ammontare delle risorse a disposizione. Il suo valore è solo una parte del patrimonio netto e, se positivo, può essere distribuito agli azionisti sotto forma di dividendo o accantonato a riserva.
Ricavi
I ricavi sono il valore monetario totale delle entrate di un’azienda, non il risultato dell’attività d’impresa, e si calcolano moltiplicando la quantità di prodotti venduta per il rispettivo prezzo. I ricavi quindi non sono assolutamente equiparabili all’utile, come molti erroneamente fanno. Il loro ammontare complessivo equivale al fatturato, vale a dire il totale degli incassi in denaro che si registrano in un determinato periodo di tempo. Se i ricavi superano i costi si parla di utile.
L’utile viene poi usato per calcolare un altro indicatore: il rapporto prezzo/utile (P/E). Tale indicatore è forse quello più usato per l’analisi dei titoli secondo i criteri fondamentali.
In genere se tale rapporto è basso vuol dire che gli utili della società sono sottovalutati dal mercato e che quindi il titolo in questione è conveniente ma potrebbe anche significare che le attese sui futuri utili non sono molto positive. Non esiste infatti un valore ottimale, molto dipende dal settore di riferimento dell’azienda.
Questi i concetti fondamentali che ogni investitore che si rispetti deve necessariamente conoscere prima di prendere una decisione di investimento e per fare delle giuste valutazioni sull’andamento in borsa di un titolo azionario.
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