Spiacevole sorpresa per chi ha un conto Paypal ma non lo utilizza con regolarità. Per loro c’è il rischio di dover pagare una commissione di 10 euro.
Paypal è una delle piattaforme di pagamento digitale più usate al mondo. Fondata nel 1998 da una società chiamata Confinity oggi vanta milioni di utilizzatori, Italia compresa.
La sua funzionalità è estremamente semplice. Usata sia da privati che da aziende permette in poche mosse di inviare e ricevere pagamenti online a zero euro o a commissioni minime. Ma a seguito di una modifica contrattuale che entrerà in vigore il 6 maggio 2022, Paypal sembra voler dichiarare guerra a tutti quei conti dormienti, ovvero quei conti che in un anno non hanno effettuato alcuna operazione.
Per i titolari di questi conti infatti è previsto il pagamento di una commissione di 10 euro. Vediamo di cosa si tratta e come evitare che accada.
Prelievo di 10 euro sul conto Paypal: quando scatta
In queste settimane Paypal sta inviando agli indirizzi email degli utenti iscritti alla piattaforma una modifica unilaterale del contratto che tra le varie cose prevede anche il pagamento di una commissione da 10 euro per gli account inattivi.
Saranno considerati inattivi tutti quei conti online sia privati che aziendali che nell’arco di 12 mesi non hanno mai utilizzato il servizio: quindi non hanno mai effettuato pagamenti online né ricevuti.
La tariffa inizierà a essere addebitata sui conti dei venditori a partire da ottobre 2022 e sui conti personali da ottobre 2023.
Come evitare il prelievo
Per evitare che Paypal effettui il prelievo di 10 euro le strade da intraprendere sono varie. Innanzitutto c’è da dire che se abbiamo un conto che sia personale o aziendale regolarmente funzionante, non c’è da nulla da temere, in quanto la società non effettuerà alcun prelievo.
Se invece siamo titolari di un conto che abbiamo smesso di usare ma ci siamo dimenticati di chiuderlo, per evitare che avvenga il prelievo possiamo:
- effettuare almeno un’operazione all’anno in entrata o in uscita sul conto per dimostrare lo sfruttamento dello stesso;
- chiedere la chiusura del conto a Paypal e recedere dal contratto entro il 6 maggio 2022.
Per legge come tutti gli strumenti di pagamento, anche per PayPal vale la regola secondo la quale le modifiche unilaterali del contratto devono essere comunicate ai clienti con un preavviso di almeno due mesi.
Entro questo range di tempo il titolare può recedere dal contratto alle vecchie condizioni. Se non si riceve alcuna email entro quindi il 6 marzo, il titolare può appellarsi contro la decisione di Paypal.
Se non si usa più il conto è probabile che anche l’email con cui si è registrato l’account non venga visionata con regolarità. Il rischio quindi di vedersi detratta una commissione di 10 euro dal conto corrente o dalla carta di credito collegata al conto è elevato.
Il consiglio quindi è quello di verificare per bene se in passato abbiamo aperto un conto Paypal che non sfruttiamo più e richiedere il recesso dal contratto.
Stop alla protezione sugli acquisti in NFT
Ma non solo commissione di 10 euro per i conti inattivi. Nella modifica unilaterale del contratto ci sono anche novità per quanto riguarda la protezione vendite e il recesso.
Pagando con Paypal il cliente gode di una protezione sugli acquisti nel caso il prodotto o servizio arrivi non conforme alla descrizione o non lo riceva totalmente. In questo caso facendo ricorso Paypal restituisce in genere la somma prelevata per l’acquisto. Tale protezione copre sia acquisti di beni materiali, sia servizi che viaggi.
Ebbene, dal 6 maggio 2022 questa protezione non varrà più per l’acquisto di NFT (non-fungible token) di valore equivalente a più di 10.000 dollari.
Il tutto verrà specificato meglio nelle condizioni contrattuali che i titolari del conto stanno ricevendo.
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