Pensioni: novità Quota 92 per il dopo Quota 100? Questa misura di flessibilità piace al Partito Democratico, ma sarebbe solamente per alcune categorie di lavoratori.
Pensioni: al dibattito sul dopo Quota 100 si è aggiunto il dem Graziano Del Rio, il quale ha fatto chiarezza sul pensiero del Partito Democratico riguardo alle decisioni che il Governo Draghi dovrà prendere in ambito previdenziale, anticipando la possibilità di una Quota 92.
Del Rio ha confermato che il PD è assolutamente contrario al rinnovo di Quota 100, ma d’altronde questa non sembra essere un’ipotesi sul tavolo del Governo. Bisognerà però pensare ad una soluzione alternativa per evitare che coloro che per pochi mesi non raggiungeranno i requisiti per l’accesso a Quota 100 siano particolarmente svantaggiati.
A tal proposito, Del Rio ha “annunciato” la sua idea per il dopo Quota 100, riproponendo quella che era la soluzione pensata dal senatore dem Tommaso Nannicini: servirà prevedere una Quota 92, ma solamente per alcune categorie di persone.
Quota 92 dopo Quota 100: come funziona
Il funzionamento di Quota 92 non sarebbe molto differente da quello di Quota 100. La differenza è solamente nel limite di età richiesto per l’accesso alla pensione, nonché nei contributi previsti.
Per entrambe le misure, infatti, il diritto alla pensione si raggiunge una volta che la somma tra età e contributi dà come risultato la cifra indicata dalla “Quota”. Tuttavia, mentre per Quota 100 è comunque richiesta un’età minima pari a 62 anni, ed un minimo di 38 anni di contribuzione, a Quota 92 si potrà accedere sempre a 62 anni ma con appena 30 anni di contributi.
Ma attenzione: in tal caso dovrà essere prevista una penalizzazione per coloro che decidono di accedere a Quota 92. Questa la differenza più importante con Quota 100 che invece non prevede alcun taglio dell’assegno (ma comunque chi anticipa l’accesso alla pensione andrà comunque a perdere una parte dell’assegno).
Sono diverse le penalizzazioni di cui si sta discutendo: si va da un taglio del 3% per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia (per un massimo quindi del 15%) ad un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno.
Del Rio annuncia Quota 92, ma non per tutti
Quota 92 piace al Partito Democratico. Lo ha confermato Graziano Del Rio, il quale tuttavia ne ha limitato la platea dei beneficiari. Quota 92 non dovrebbe essere per tutti: : secondo il capogruppo del Partito Democratico, infatti, questa misura di flessibilità dovrebbe essere riservata solamente ad alcune categorie, quali donne e lavoratori usuranti.
L’obiettivo, quindi, è di aiutare la fasce più fragili dei lavoratori; d’altronde, sul fronte pensioni è sempre stato questo l’orientamento del Partito Democratico, il quale non a caso ha introdotto l’Ape Sociale quando era al Governo.
Quota 102 per le altre categorie di lavoratori
Per le altre categorie di lavoratori, invece, potrebbe esserci una Quota 102, così da evitare lo scalone di cinque anni che si verrà a creare con l’addio a Quota 100. In questo caso, la somma tra età anagrafica e contributi dovrà essere pari a 102, mentre l’età minima per l’accesso alla pensione sale a 64 anni (a fronte sempre di 38 anni di contribuzione).
Di questa proposta se ne è parlato con insistenza nelle ultime settimane; spetterà al nuovo Ministro del Lavoro, il dem Andrea Orlando, sciogliere le riserve a riguardo.
Va detto, comunque, che anche Quota 102 dovrà prevedere una penalizzazione per chi decide di anticipare l’accesso alla pensione. Viste anche le indicazioni che arrivano dall’Unione Europea, infatti, vi è la sensazione che qualunque sarà la misura di flessibilità pensata per il dopo Quota 100, si andrà verso un sistema d’uscita precoce con un forte sforbiciata dell’assegno.
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