Con l’introduzione dell’assegno unico cambiano le regole previste per le detrazioni su familiari a carico. Quali novità per le pensioni? Facciamo chiarezza.
Con il cedolino delle pensioni di marzo cambiano le detrazioni. E non ci riferiamo solamente alle detrazioni sul reddito da pensione (qui una guida su come si calcolano), ma anche per quelle riconosciute per familiari a carico: ricordiamo, infatti, che con l’introduzione dell’assegno unico per i figli tale strumento viene rivisto, con il “taglio” delle detrazioni per i figli a carico che hanno meno di 21 anni.
La pensione in arrivo a marzo 2022, dunque, dovrebbe essere molto diversa da quella del mese scorso, anche perché nel contempo l’Inps dovrebbe aver aggiornato i propri sistemi informatici tenendo conto delle nuove aliquote Irpef - e delle detrazioni - come riviste dalla riforma fiscale attuata con la Legge di Bilancio 2022.
Vediamo, dunque, come cambiano le detrazioni per familiari a carico sulla pensione con l’introduzione del nuovo assegno unico universale che debutta da marzo 2022.
Pensioni, detrazioni familiari a carico prima dell’assegno unico
Fino a oggi chi percepisce una pensione, così come chi ha uno stipendio, ha potuto godere di detrazioni - riconosciute direttamente sul cedolino o in busta paga - per i familiari a carico. Nel dettaglio, spetta una detrazione per i figli che rientrano in una delle seguenti categorie:
- figli di età non superiore a 24 anni con reddito annuo non superiore a 4.000,00€;
- figli di età superiore ai 24 anni con reddito annuo non superiore a 2.840,51€.
L’importo base della detrazione per figlio a carico è di 950,00€ l’anno, con la previsione di alcune maggiorazioni. Ad esempio, quando il figlio non ha ancora compiuto i 3 anni, l’importo della detrazione è di 1.220,00€, mentre nel caso in cui i figli a carico siano più di tre, si aggiungono altri 200,00€ per figlio.
Previste poi delle maggiorazioni per figli a carico con disabilità: nel dettaglio, per i figli disabili con meno di tre anni l’importo della detrazione è di 1.620,00€, mentre per quelli di età superiore si scende a 1.350,00€.
Si ha diritto poi alle detrazioni per altri familiari a carico. Queste, infatti, spettano sul coniuge, a patto ovviamente che questo abbia un reddito non superiore al suddetto limite di 2.840,51€. In questo caso l’importo della detrazione varia a seconda del reddito percepito, e va da un massimo di 800,00€ a un minimo di 690,00€.
Spettano poi detrazioni su altri familiari o affini - genitori, fratelli e sorelle, nuore o suoceri - a patto che questi, oltre a stare entro la soglia reddituale suddetta, risultino conviventi o comunque percettori di un assegno alimentare “non risultante da provvedimenti dell’autorità giudiziaria”. In questo caso l’importo massimo della detrazione è di 750,00€, ripartiti pro quota tra tutti coloro per i quali se ne ha diritto.
Pensioni, detrazioni familiari a carico dopo l’assegno unico
L’introduzione dell’assegno unico porta con sé una revisione delle detrazioni per familiari a carico. Nel dettaglio, viene stabilito che per tutti coloro per i quali si ha diritto al nuovo assegno unico non si può più godere della detrazione, la quale in automatico non verrà più calcolata sul cedolino della pensione.
Questo significa che i pensionati che godevano di detrazioni per i figli a carico con meno di 21 anni smetteranno di farlo a partire dal cedolino di marzo. Nessuna differenza, invece, per i figli a carico sopra i 21 anni: dal momento che questi non possono percepire dell’assegno unico, le detrazioni continuano a essere riconosciute. Per i figli disabili sopra i 21 anni, invece, si percepiscono sia le detrazioni che l’assegno unico.
Non ci sono variazioni neppure per gli altri familiari a carico: per questi, infatti, le detrazioni continuano ad essere riconosciute - direttamente sul cedolino qualora il pensionato ne abbia fatto richiesta - senza alcuna differenza rispetto ai mesi scorsi.
Assegno unico per figli a carico: quando spetta ai pensionati
I pensionati con figli a carico di età inferiore ai 21 anni pur dovendo rinunciare alle detrazioni per questi riconosciute possono comunque fare richiesta dell’assegno unico.
Ricordiamo poi che vi è un caso in cui l’assegno unico può essere richiesto anche dai nonni per i nipoti: questo vale solo in presenza di un formale provvedimento di affido o in ipotesi di collocamento o accasamento etero familiare.
Detto questo, da marzo non verranno più riconosciuti gli assegni al nucleo familiare, sia quando percepiti sui figli che per i casi in cui questi spettavano per i nipoti, ossia qualora i nipoti risultassero a carico dei nonni (anche se in presenza dei genitori).
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