News pensioni: più soldi sull’assegno pensionistico, ogni mese a partire dal 1° gennaio 2020. Ecco per chi.
Pensioni, ultime notizie - Buone nuove sul tema delle pensioni, più soldi in arrivo sull’assegno pensionistico a partire dal 2020. Ma per chi?
Annualmente il Ministero del Lavoro deve adeguare l’importo delle pensioni, ovvero i soldi che i pensionati prendono ogni mese.
Con il sistema contributivo, gli importi delle pensioni vengono periodicamente ricalcolarti sulla base del tasso di rivalutazione, ovvero quell’indice moltiplicatore che va ad aumentare il montante nell’ambito del regime contributivo.
Cosa significa tutto questo? Che le pensioni, a partire dal 1° gennaio 2020, saranno più alte. Chiariamo, tuttavia, chi sono i beneficiari dell’annunciato aumento delle pensioni.
Pensioni news: più soldi dal 2020. Per chi?
L’aumento dei soldi presi tramite pensione sarà valido dal 2020 per tutti coloro che verranno collocati in quiescenza dall’inizio del prossimo anno.
Purtroppo, infatti, l’aumento dell’assegno pensionistico non riguarda chi è già in pensione. A prendere più soldi del previsto con la pensione sarà chi matura i requisiti nei prossimi mesi ed entra in quiescenza da inizio 2020.
Inoltre, essendo un adeguamento specifico ed esclusivo sul regime contributivo, l’aumento della pensione interessa solo quella quota di contributi che rientra nel regime di calcolo contributivo.
Nel dettaglio, i contributi che vengono trasformati in pensione utilizzando il sistema di calcolo contributivo sono quelli maturati dopo il 31 dicembre 1995, data che ha segnato la fine del calcolo retributivo della pensione.
Si ricorda, però, che per coloro che al 31 dicembre 1995 hanno maturato almeno 18 anni di contributi, il calcolo contributivo subentra per quei contributi versati dopo il 31 dicembre 2011.
Il tasso, che va ad aumentare il guadagno mensile da pensione, viene applicato sul montante contributivo che il lavoratore ha accreditato all’INPS o una cassa professionale. Questo coefficiente, tuttavia, deve essere aggiornato periodicamente in base all’andamento del PIL nominale dell’economia italiana avvenuto nei cinque anni precedenti.
Aumento sulla pensione: i dettagli
Il montante contributivo, elemento fondamentale per comprendere quanti soldi si prendono ogni mese di pensione, secondo la riforma Dini viene prima moltiplicato per il coefficiente di trasformazione e poi rivalutato. Tale coefficiente di rivalutazione, dato l’andamento dell’economia italiana, è ora più alto e permette così, aumentato il montante, di aumentare anche l’importo dell’assegno pensionistico.
Come riferito dall’ISTAT, la variazione del PIL nominale dal 2013 al 2018 è stata di 0,018254 punti. Il Ministero del Lavoro ha quindi fatto sapere in via ufficiale che il nuovo coefficiente di rivalutazione deve essere pari all’1,8254% a partire dal 1° gennaio 2020.
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