Obbligazioni europee nel mirino degli investitori: i bond scivolano, con i trader a scommettere che letture di inflazione più alte del previsto spingeranno la BCE a una politica di tassi in rialzo.
Il mercato obbligazionario in Europa sta lanciando dei segnali su cosa prevedere a breve su inflazione e tassi di interesse della banca centrale.
Nello specifico, i trader hanno anticipato le scommesse sulla stretta monetaria, vedendo il tasso sui depositi della BCE salire a zero in ottobre da meno 0,5% attualmente.
Il sentiment degli investitori in bond europei è chiaro: i dato sull’inflazione più alti del previsto costringeranno la Banca Centrale Europea a porre fine alla sua era di tassi negativi prima di quanto stabilito.
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I rendimenti a due anni tedeschi, tra i più sensibili alle variazioni del tasso guida di riferimento, sono sulla buona strada per la prima chiusura sopra lo zero dal 2014.
Un segnale, quest’ultimo, quasi inequivocabile su come si stiano muovendo le previsioni in Eurozona su inflazione e mosse BCE: il rialzo dei tassi è visto più vicino.
Non a caso, questi segnali dal Bund tedesco sono arrivati il giorno in cui i dati hanno mostrato che l’inflazione spagnola è aumentata al tasso più veloce in quasi quattro decenni, superando le aspettative degli economisti.
Gli operatori scommettono che la BCE aumenterà i tassi di incrementi di un quarto di punto due volte entro ottobre, rispetto alle precedenti stime per dicembre.
La curva delle obbligazioni tedesche si è appiattita al ribasso a causa del ritardo delle scadenze più brevi, mentre le obbligazioni dell’area dell’euro hanno sottoperformato in generale le obbligazioni statunitensi e britanniche. L’euro sta recuperando sul dollaro, scambiando a 1,116 (+0,64%) alle ore 11.30 circa.
Piet Christiansen, analista capo della Danske Bank A/S, ha commentato:
“Ci sono certamente rischi al rialzo per l’inflazione nell’area dell’euro ...Non credo che scatenerà un cambiamento significativo nella posizione della BCE alla riunione di aprile, ma questo aumenta sicuramente il rischio di una riunione di giugno ancora più aggressiva”
In questa cornice, le parole di Lagarde in un intervento di oggi, 30 marzo, hanno ribadito la linea della flessibilità, non nascondendo un tono preoccupato.
La governatrice ha infatti rimarcato che l’invasione della Russia pone “rischi significativi per la crescita” e ha introdotto “una notevole incertezza” nelle prospettive economiche. Allo stesso tempo, i costi energetici vischiosi, l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e le strozzature persistenti “probabilmente faranno aumentare l’inflazione”, ha affermato.
“Il modo migliore in cui la politica monetaria può affrontare questa incertezza è enfatizzare i principi di opzionalità, gradualità e flessibilità”, ha detto Lagarde.
I responsabili politici hanno deciso di porre fine a un programma di acquisto di attività di emergenza questo mese e hanno affermato che l’acquisto regolare di obbligazioni potrebbe essere interrotto nel terzo trimestre a meno che non ci siano cambiamenti fondamentali nelle prospettive di inflazione dell’Eurozona.
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