Perché il colpo di stato in Turchia è fallito? Vediamo quali sono stati gli errori dei golpisti che hanno portato al fallimento dell’azione contro il governo turco e contro il presidente Erdogan.
Il colpo di stato in Turchia contro il governo e contro il presidente Ergodan è fallito. Ma perché?
Per numerose ore, durante la notte di venerdì, sembrava che centinaia di soldati turchi avessero preso il potere sulle aree principali di Ankara e Istanbul.
Non appena i cospiratori hanno preso il controllo di edifici e mezzi di comunicazione, il presidente Erdogan è scomparso e la situazione è sfuggita al controllo delle autorità democratiche.
La ricomparsa di Erdogan all’aeroporto Ataturk di Istanbul - da poco sconvolto da un violento attentato - ha però rovesciato la situazione: il presidente ha esortato la popolazione a combattere a fianco del governo e il colpo di stato è fallito nel giro di pochissimo.
Secondo il governo della Turchia quasi 300 persone sono state uccise, molti ufficiali dell’esercito sono stati destituiti e si sta addirittura pensando alla pena di morte - non più in vigore in Turchia - nei confronti dei golpisti.
Se il fallito colpo di stato in Turchia avesse avuto successo i cospiratori avrebbero dovuto eliminare il presidente Erdogan dalla scena, ma evidentemente non ne sono stati capaci. “Sono il comandante in carica” ha affermato il presidente dopo il fallito colpo di stato.
Vediamo allora perché il colpo di stato in Turchia è fallito e quali sono stati gli errori commessi dai golpisti che hanno portato ad una nuova vittoria del presidente Erdogan.
Quando il colpo di stato in Turchia è fallito
I carri armati hanno preso il controllo delle strade e del ponte sul Bosforo, ad Istanbul, e inizialmente la situazione è sembrata irreparabile agli occhi del governo turco.
In realtà l’appoggio militare al fallito colpo di stato non è stato così grande e questa potrebbe essere la motivazione principale del fallimento del golpe.
Il colpo di stato avrebbe sicuramente avuto successo se avesse ottenuto un più ampio sostegno da parte delle forze armate: solo duemila soldati circa hanno partecipato al golpe, un numero eccessivamente esiguo per prendere il controllo della Turchia intera.
Nessuna personalità governativa di spicco è stata presa in ostaggio dai golpisti, nessun danno alle istituzioni è stato commesso. I golpisti speravano di ottenere il supporto della popolazione, la quale, invece, ha reagito all’appello di Erdogan ed è scesa in piazza contro il colpo di stato.
Comunque sia oltre all’assenza di un vasto supporto militare, neanche dal punto di vista politico ed economico sono arrivate manifestazioni di vicinanza al fallito colpo di stato.
Le truppe di golpisti non hanno avuto la forza di combattere fino al loro ultimo respiro. Secondo alcuni esperti questa è una cosa piuttosto comune in un colpo di stato. I golpisti infatti hanno l’obiettivo di prendere il controllo su una società stabile e non su una società dilaniata e insanguinata.
Molti esperti hanno inoltre attribuito il fallito colpo di stato non al mancato appoggio della maggioranza dell’esercito ma all’incapacità dei golpisti di far credere a tutti di stare per vincere. Se i golpisti avessero mostrato la loro imminente vittoria, la percezione del colpo di stato sarebbe stata differente anche per i sostenitori di Erdogan e magari il golpe non sarebbe fallito.
Chi ha pianificato il fallito colpo di stato in Turchia? C’è l’America dietro?
Il colpo di stato poi fallito è stato organizzato da una frangia dell’esercito turco, un piccolo gruppo di golpisti facenti parte del First Army con sede ad Istanbul.
Questo gruppo, però, non ha rappresentato la maggioranza dell’esercito.
Molte speculazioni sono state compiute in merito alla responsabilità del colpo di stato in Turchia.
Erdogan ha accusato il suo ex alleato Fethullah Gulen di complotto ai danni della sua persona.
Dopo la rottura dei rapporti fra i due Gulen si è auto-esiliato negli Stati Uniti e ora il governo turco ne sta chiedendo l’estradizione. Il movimento che fa capo a Gulen ha però negato qualsiasi coinvolgimento nel fallito colpo di stato.
Un gruppo di sostenitori di Gulen ha definito il golpe “strano e interessante” ma ha nuovamente negato ogni coinvolgimento nell’attacco contro la democrazia turca nel timore di ritorsioni contro lo stesso movimento.
A quanto sembra Ankara ha ragione di ritenere gli Stati Uniti responsabili del fallito colpo di stato, ma la replica del segretario di stato americano, John Kerry, non si è fatta attendere ed ha intimato alla Turchia di non fare delle simili insinuazioni, false e dannose.
Molti hanno anche accusato lo stesso Erdogan di aver organizzato il fallito colpo di stato in Turchia, ma in un contesto ancora poco chiaro una cosa è certa: Erdogan è uscito vincitore da questo fallito colpo di stato e consoliderà il suo potere ancora di più.
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