Una corsa senza freni quella di Ethereum, prima Altcoin per market cap: il token scambia ora a 3.370 dollari, in rialzo del 26,9% in una settimana. Dalle specificità della crypto alle mosse della Banca europea per gli investimenti (Bei), ecco cosa sta alimentando il pump del prezzo.
La quotazione di Ethereum, prima Altcoin per capitalizzazione di mercato, continua a salire. Solo ieri, lunedì 3 maggio, il token nativo dell’omonima piattaforma decentralizzata aveva sfondato per la prima volta nella storia la soglia dei 3.000 dollari, portando il rialzo anno su anno al +1397%. Di oggi, invece, un altro picco intraday a 3.456 dollari, prima di ritracciare verso i 3.370: una fiammata che vale (per ora) un balzo del 26,9% in una settimana, sufficiente ad oscurare la prima divisa digitale sul mercato, il Bitcoin.
Ma cosa sta alimentando i ripetuti pump del prezzo di Ethereum? Dalle tecnologie dietro le quinte alle mosse della Banca europea per gli investimenti (Bei), ecco il vero motore della bull run della crypto.
Ethereum da record, perché la quotazione continua a salire?
Ethereum, anzitutto, non è solo una valuta che compete con il Bitcoin, ma anche un network – o tecnologia blockchain – a cui gli sviluppatori di ogni sorta possono ricorrere per mettere a punto le loro app (come, ad esempio, quelle che riproducono prodotti finanziari in chiave decentralizzata). In tal senso, a stretto giro è previsto l’upgrade del network, nome di battaglia Ethereum 2.0, che sancirà il passaggio ad un meccanismo proof-of-stake garantendo maggiore sicurezza e scalabilità.
Insomma, da ogni dove si registra un diffuso interesse per l’uso di Ethereum in ambito DeFi, la finanza decentralizzata. L’offerta di servizi finanziari, inclusi i prestiti, basati sulla tecnologia blockchain sta aumentando, e offre di fatto la possibilità di bypassare la mediazione di banche e broker. Scenari che stanno inevitabilmente “boostando” la quotazione del token, fiore all’occhiello del network di Buterin, il geniale programmatore russo-canadese dietro il progetto.
Anche la Bei spinge Ethereum
Ethereum, come noto, ha anche capitalizzato (indirettamente) il successo del Bitcoin, finito nel giro di dodici mesi nelle tasche delle grandi corporate USA (vedi Tesla), degli hedge fund e nei sistemi dei circuiti di carte internazionali. Ma ora degli endorsement sembrano piovere anche sul token ETH.
Ad esempio, la Bei ha scelto la rete blockchain di Ethereum per lanciare il suo primo bond digitale con scadenza a due anni e dal valore di oltre 100 milioni di euro. Una scelta che potrebbe ora scaldare anche le altre banche internazionali, da tempo in avvicinamento a BTC&Co., continuando così a sostenere la scalata della crypto.
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