Permessi genitori: le scuole sono chiuse fino al 15 marzo per l’emergenza da coronavirus e il governo pensa a delle misure per aiutare le famiglie in difficoltà. Si parlerebbe anche di voucher per le baby sitter.
Permessi genitori: per le scuole chiuse a causa del coronavirus?
In molti se lo stanno chiedendo dal momento che ieri il premier Conte, con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ha annunciato la chiusura di tutte le scuole e Università di ogni ordine e grado fino al 15 marzo.
Il decreto del 4 marzo della presidenza del Consiglio rafforza ed estende a tutta Italia le misure messe in campo con le precedenti disposizioni.
Considerando che anche i nidi, pubblici e privati che siano, rientrando nei servizi educativi citati nel decreto resteranno chiusi, molti genitori si troveranno in difficoltà nella gestione della situazione.
Il decreto non parla di permessi per i genitori nello specifico, ma la ministra della Famiglia Elena Bonetti ha già annunciato possibili misure.
Vediamo quali potrebbero essere e se eventualmente sono previsti permessi e congedi speciali per i genitori in un’Italia che sta affrontando l’emergenza coronavirus.
Permessi genitori scuole chiuse: Bonetti annuncia misure
I permessi per i genitori che devono affrontare l’emergenza non solo del coronavirus, ma anche delle scuole chiuse fino al 15 marzo a questa connessa, potrebbero essere preso realtà.
La ministra Bonetti annuncia delle misure la cui natura però al momento è incerta. Nelle ultime ore della tumultuosa giornata di ieri ha dichiarato:
«Sappiamo che la chiusura delle scuole comporta la necessità di riorganizzare la vita familiare. Ho già proposto misure di sostegno e aiuto alle famiglie: sostegno economico per le spese di babysitting e estensione dei congedi parentali per le lavoratrici e i lavoratori. Una particolare attenzione la dobbiamo alle famiglie del personale sanitario che è mobilitato a servizio di tutta la popolazione. Sono certa che sapremo mettere in campo rigore e serietà».
Questa mattina ha annunciato poi alla trasmissione «Circo Massimo»:
«Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher, si tratta di proposte per le quali ci sono in corso valutazioni economiche. Anche i nonni che sono così preziosi nel welfare della nostra società e oggi vanno tutelati, quindi dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni, con congedi straordinari per i genitori. Sono misure che si dovranno attivare fin da ora».
Estensione dei congedi, quindi dei permessi per i genitori, che non sappiamo se saranno a ore o in altra forma e misure economiche per sostenere le spese delle baby sitter.
Anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini, appena trapelata la notizia delle scuole chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo, hanno chiesto subito misure a sostegno delle famiglie che dovranno sostenere moltissime spese.
I sindacati anche nei giorni scorsi hanno chiesto permessi retribuiti per i genitori che devono restare a casa. Ma vediamo cosa sono in permessi parentali e perché al momento non sono sufficienti.
Permessi genitori: perché attualmente non bastano
I congedi parentali o permessi, come la normativa attualmente in vigore prevede, possono essere fruiti da entrambi i genitori per ogni figlio fino al compimento del 12esimo anno di età. Per l’emergenza coronavirus e per le scuole chiuse fino al 15 marzo però questa misura potrebbe non bastare. I permessi per i genitori sono:
- di 6 mesi per la madre dipendente;
- di 6 mesi per il padre dipendente elevabile a 7;
- per il genitore solo i mesi sono 10;
- per le lavoratrici autonome 3 mesi entro il primo anno di vita del bambino.
Il problema, in questa emergenza da coronavirus, è il seguente: e se il genitore ha già utilizzato tutti i permessi? Inoltre dagli 8 ai 12 anni del figlio i permessi non sono retribuiti. Di conseguenza il genitore, che non può affidare i propri figli ai nonni (che tra le altre cose potrebbero essere più a rischio con il contagio da coronavirus) dovrebbero decidere fra l’andare a lavoro e pagare la baby sitter per l’intera giornata o restare a casa, qualora possano fruire del permesso, senza però percepire la retribuzione.
Dal 2013 inoltre fino agli otto anni del bambino il genitore può fruire dei permessi a ore che potrebbero, se estesi, essere anche un buon compromesso.
Rimandiamo a un articolo dettagliato sui congedi parentali di Money.it, attendendo le nuove misure per il coronavirus.
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