I ricercatori hanno trovato tracce di clorotalonil nell’acqua Evian. Il fungicida, potenzialmente dannoso per la salute, è vietato in Unione Europea dal 2019.
Trovate tracce di pesticida nell’acqua minerale. La scoperta è stata fatta per caso in Svizzera, dove gli esperti dell’Istituto Federale Svizzero di Scienza e Tecnologia Acquatica (Eawag) hanno trovato residui di clorotalonil nell’acqua di Evian, da cui proviene la famosa acqua in bottiglia di proprietà di Danone.
Il clorotalonil è un composto usato in agricoltura per allontanare muffe, batteri, alghe e funghi, ma a causa della sua tossicità e pericolosità per l’ambiente è stato vietato in Unione Europea da marzo 2019 e da gennaio 2020 in Svizzera. Tuttavia, il trasporto a lunga distanza è evidentemente responsabile della contaminazione dell’acqua di sorgente, così come si guarda con preoccupazione alla presenza di pesticidi attualmente utilizzati nell’Artico.
Clorotalonil nell’acqua minerale: allarme in Europa
I ricercatori hanno trovato 6 nanogrammi per litro di clorotalonil nell’acqua Evian, che proviene direttamente dal cuore delle Alpi. La concentrazione del pesticida è ben al di sotto dei limiti imposti dalla legge e non sarebbe dannosa per la salute. La scoperta, però, è considerata molto significativa perché l’acqua di Evian è considerata così pura che gli scienziati la usano per calibrare i loro strumenti di misurazione.
“Il fatto che anche le sorgenti dell’Evian nelle Alpi francesi, molto lontane dall’agricoltura intensiva, contengano residui di antiparassitari è allarmante e dimostra un uso dissennato di queste sostanze”, ha detto Roman Wiget, presidente Eawag.
I rischi per la salute
Il clorotalonil, classificato dalla Commissione UE come potenzialmente cancerogeno per l’uomo, è tossico per pesci e invertebrati acquatici e può causare danni ai reni e allo stomaco negli esseri umani e tumori negli animali. Inoltre si è scoperto che ha un ruolo cruciale nel declino della popolazione delle api da miele poiché le rende più vulnerabili a un pericoloso parassita.
Nello studio si afferma che tracce di questo fungicida si trovano ampiamente nelle acque sotterranee dell’altopiano svizzero, anche dove sgorga acqua potabile che viene imbottigliata. Metaboliti di questo fungicida sono stati trovati nelle acque sotterranee e in molti siti di misurazione le concentrazioni sono risultate oltre 0,1 µg/l, che è il limite fissato dalla legge per le
risorse idriche utilizzate per l’acqua che arriva sulle nostre tavole.
“Non è ancora stato dimostrato se il superamento di questo valore, impostato così basso come misura precauzionale solo per l’acqua potabile (per il cibo le dosi consentite sono più alte), rappresenti un vero rischio per i consumatori. Tuttavia nessuno vuole tracce di pesticidi nell’acqua che beviamo”, scrivono i ricercatori.
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