Petrolio a $80 al barile: greggio da record, fino a quando?

Violetta Silvestri

28/09/2021

Il prezzo del petrolio raggiunge nuove soglie storiche e oggi arriva a $80 al barile: fin dove arriverà? Il greggio è destinato ancora a salire? Tutti i fattori della spinta all’oro nero.

Petrolio a $80 al barile: greggio da record, fino a quando?

Il prezzo del petrolio aumenta la sua corsa e tocca il massimo di tre anni.

La quotazione Brent è salita dello 0,8% a 80,19 dollari al barile durante gli scambi asiatici, segnando un nuovo record dal 2018.

Il rally ha portato il prezzo del greggio in aumento di quasi il 55% per l’anno in corso.

Fin dove arriverà il petrolio e quali fattori stanno spingendo il greggio?

Il petrolio balza a un nuovo record: cosa succede?

Un mondo scosso dal caos energia fa i conti con il petrolio in rally.

Alle ore 9.54 circa, il Brent sale a 79,39 dollari al barile con un rialzo dello 0,85% e i future WTI sfiorano l’aumento dell’1% a 76,20 dollari al barile.

Cosa sta succedendo? Gli ultimi guadagni sono arrivati ​​nel mezzo di un’ampia impennata nei mercati dell’energia, con la crescente concorrenza tra Europa e Cina che ha contribuito a portare i prezzi del gas a livelli record nelle ultime settimane.

Si prevede che un calo della produzione globale di gas, insieme a una spinta concertata in Cina per ridurre l’inquinamento causato dall’industria pesante, spingerà il greggio al rialzo con le industrie che passeranno all’uso del petrolio per generare energia.

L’attuale rally ha portato gli analisti di Goldman Sachs ad aumentare le previsioni di fine anno per il Brent da $ 80 a $ 90 al barile. Secondo la banca, l’attuale deficit globale tra domanda e offerta di greggio è maggiore di quanto inizialmente previsto.

Il vicedirettore del Global Energy Center dell’Atlantic Council, ha spiegato a Al Jazeera:

“Penso che il dramma che stiamo attualmente vedendo nel mercato sia una collisione di tre enormi forze: l’impatto della prolungata incertezza domanda/offerta a causa del Covid; i cambiamenti strutturali per la transizione verso un mondo a emissioni zero; e la realtà che investimenti e sviluppo delle forniture di petrolio e gas sono ancora cruciali per la stabilità del mercato anche durante una transizione energetica globale.”

La ripresa economica ha di certo dato impulso a una domanda repressa per il Covid. Ma, appunto, non è l’unico motivo dell’attuale rally.

Il mese scorso, le interruzioni legate all’uragano Ida hanno colpito gravemente l’offerta negli Stati Uniti e hanno compensato l’aumento della produzione dell’OPEC+ che i membri del blocco hanno deciso di aumentare lo scorso luglio.

La carenza di gas naturale, inoltre, non ha fatto altro che spingere ancora di più la domanda di petrolio.

Fin dove arriverà il greggio?

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, il mondo ha consumato 99,7 milioni di barili al giorno (bpd) di petrolio nel 2019, prima che il Covid facesse crollare la domanda di carburante.

Mentre l’economia globale si riprende, l’AIE prevede che la domanda di greggio tornerà ai livelli pre-pandemia l’anno prossimo.

In questa cornice, la domanda globale di energia è vista in aumento mentre i Paesi allentano le restrizioni di viaggio imposte per contenere il coronavirus.

Il petrolio, quindi, potrebbe affrontare una carenza mondiale, con i livelli di scorte statunitensi ben al di sotto della media prima del periodo di picco di consumo di fine anno.

“Aggiungendo le interruzioni di corrente in Cina e le preoccupazioni sui livelli di inventario in tutto il mondo, è comprensibile che stiamo assistendo a una pressione al rialzo sul greggio, dicono gli esperti.

La diffusione delle carenze di carburante ha spinto Goldman Sachs questa settimana a proiettare un rally energetico globale per i mesi a venire. La banca d’affari prevede che il Brent raggiungerà i 90 dollari al barile entro la fine dell’anno.

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