Secondo gli analisti, però, la prospettiva di progressi nella risoluzione della guerra commerciale Usa-Cina contribuisce a contenere la flessione odierna.
I prezzi del petrolio sono bilico dopo l’uscita dei dati contrastanti riguardanti l’aumento delle scorte negli Stati Uniti e le schiarite sulla guerra commerciale.
Questa mattina le quotazioni del petrolio stanno scivolano verso i 60 dollari il barile dopo i dati settimanali diffusi ieri della API che hanno fotografato un inatteso accumulo delle scorte di greggio. Nel dettaglio, le statistiche dell’API hanno visto le riserve di greggio Usa aumentare di 400.000 barili la settimana scorsa, mentre gli analisti si aspettavano un calo. Attesi questo tardo pomeriggio gli analoghi dati EIA.
Secondo gli analisti, però, la prospettiva di progressi nella risoluzione della guerra commerciale Usa-Cina contribuisce però a contenere la flessione. A metà di questa mattina i futures sul Brent scambiano in ribasso di 11 centesimi, pari allo 0,18%, a 60,59 dollari il barile. Il greggio Usa (WTI) cede 16 centesimi, ovvero il 0,28%, a 56,1 dollari.
A pesare sui prezzi anche l’aumento della produzione ad agosto da parte dei paesi Opec e della Russia.
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