Firmato il decreto per il Piano Nuove Competenze legato al PNRR per la formazione e l’occupazione dei lavoratori. Vediamo di cosa di tratta, quali sono i vantaggi della nuova misura e i beneficiari.
In arrivo il Piano Nuove Competenze legato alla riforma delle politiche attive del lavoro prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR. Ma cos’è il Piano Nuove Competenze e a chi si rivolge?
Domande che trovano una risposta nel decreto di adozione firmato qualche giorno fa dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e trasmesso al ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il Piano Nuove Competenze si rivolge a disoccupati, beneficiari del reddito di cittadinanza, giovani, NEET, ma anche a chi un lavoro ce l’ha, con strumenti per la formazione e l’occupazione come vedremo nel dettaglio.
Tre sono i programmi guida del Piano Nuove Competenze, tra cui il Programma GOL e il già noto Fondo Nuove Competenze. Il Piano può contare su una dote di 7,2 miliardi di euro tra fondi comunitari e risorse nazionali.
Vediamo nel dettaglio come funziona e quali sono i beneficiari del Piano Nuove Competenze.
Piano Nuove Competenze in arrivo: cos’è e come funziona
Il Piano Nuove Competenze, come si legge nel comunicato del dicastero di Via Veneto, è direttamente collegato al PNRR e “la sua adozione costituisce il raggiungimento del traguardo (milestone) di cui alla Missione M5, componente C1, tipologia “riforma”, intervento “1.1 Politiche attive del lavoro e formazione”, del PNRR stesso.”
In particolare l’obiettivo del Piano si configura, come si legge nel decreto, come quello di “riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling in favore dei beneficiari di strumenti di sostegno (NASPI e DIS-COLL), dei beneficiari del Reddito di cittadinanza e dei lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa)”.
Come specificano sempre dal ministero, e come anticipato, sono tre i programmi guida del Piano Nuove Competenze e nel dettaglio:
- il Programma GOL per i disoccupati per cui è previsto un intervento di aggiornamento o riqualificazione;
- il Sistema Duale per i giovani tra i 15 e i 25 anni;
- il Fondo Nuove Competenze rivolto ai lavoratori delle imprese che hanno stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro destinandone una parte alla formazione.
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Piano Nazionale Nuove Competenze: beneficiari
Ma per chi è previsto nel dettaglio il Piano Nazionale Nuove Competenze? I beneficiari sono quelli cui i tre programmi sopra indicati si rivolgono.
Il Piano nella sua articolazione che abbiamo sopra illustrato, con i tre programmi quindi per la formazione, riqualificazione e reinserimento lavorativo di disoccupati e occupati, nel dettaglio si rivolge a:
- beneficiari delle indennità di disoccupazione NASPI e DIS-COLL;
- beneficiari del reddito di cittadinanza;
- lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa);
- giovani tra i 15 e i 25 anni e NEET (giovani che non si formano e non cercano un lavoro).
Il Fondo Nuove Competenze, lo ricordiamo, è già operativo da oltre un anno perché introdotto dall’articolo 88 del decreto Rilancio e prorogato in nella scadenza per la stipula dei contratti collettivi.
Uno strumento questo che da sperimentale, diventa una delle direttrici del Nuovo Piano delle Competenze per rilanciare le politiche attive del lavoro e la formazione dei lavoratori.
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