Piano industriale Ferrari, 15 nuovi modelli entro il 2022

Luca Secondino

18 Settembre 2018 - 15:46

Entro la fine del piano, oltre al lancio del suv Purosangue, la gamma del Cavallino avrà il 60% di auto a motore ibrido.

Piano industriale Ferrari, 15 nuovi modelli entro il 2022

Il nuovo piano industriale Ferrari è stato presentato oggi a Maranello, durante il Capital Market Day, dal presidente John Elkann e il CEO Louis Camilleri, entrambi al debutto ufficiale dopo la prematura scomparsa di Sergio Marchionne che ricopriva entrambi i ruoli.

Nei prossimi quattro anni arriveranno 15 nuovi modelli, tra cui l’attesissimo primo suv della casa chiamato Purosangue. Progressivamente aumenteranno le auto a propulsione ibrida che raggiungeranno il 60% della gamma entro la fine del piano, e in generale ci sarà continuità con l’operato di Marchionne nell’approccio ambizioso e appassionato di Camilleri.

Infatti oltre ai target finanziari ambiziosi, sul cui raggiungimento il CEO ha spazzato via ogni dubbio, il piano industriale Ferrari riguarda anche l’obiettivo di far sognare ancora i clienti, una capacità da mantenere anche per i decenni a seguire.

Piano industriale Ferrari, 2019-2022

Per il prossimo futuro, Ferrari divide la gamma in quattro reparti:

  • Supersportive, come la 812 Superfast;
  • Granturismo, come la Portofino;
  • Serie speciali, come la 488 Pista;
  • Icona, le fuoriserie come la Monza, barchetta presentata oggi in due versioni.

Tra queste ci sarà la Ferrari Purosangue, che Camilleri ha specificato di non chiamare semplicemente suv.

Un obiettivo sarà la gamma ibrida, che porterà su strada l’esperienza acquisita in Formula 1, e che entro il 2022 dovrà costituire il 60% della gamma Ferrari, una percentuale destinata a salire nei prossimi anni, non solo per adeguare la casa alle norme sulle emissioni sempre più stringenti, ma anche per mettere l’elettrico al servizio della potenza.

Dividendo in crescita

Al Capital Market Day, il vertice Ferrari ha confermato i target per il 2018, con il ritocco alle spese per capitale, da 450 a 650 milioni di euro.

Entro la fine del piano è previsto il raddoppio dell’Ebitda rettificato già annunciato da Marchionne, che dovrebbe raggiungere 1,3 miliardi nel 2020 e andare verso i 2 miliardi nel 2022. L’Ebitda margin passerà quindi dal 30% del 2017 al 34% del 2020, raggiungendo il 38% entro fine del piano.

Nei prossimi quattro anni, aumenterà anche il dividendo per gli azionisti, che raggiungerà il 30% dell’utile netto, e un buy back delle azioni per un totale di 1,5 miliardi di euro.

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