Il vero potere in Italia lo detiene la CGIL che nelle ultime settimane ha guidato le scelte del Governo su diverse misure. Lo sostiene Matteo Salvini, ricevendo anche il consenso di Nicola Porro.
“In questo Paese comanda la CGIL” tuona l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini nel corso di un’intervista, “perché non vuole toccare i codici degli appalti e Salvini ha pienamente ragione”. Commenta Nicola Porro nel corso dalla sua consueta rassegna stampa in diretta su Facebook.
La CGIL ha fatto parlare molto di sé in queste ultime settimane, dal momento che ha rivestito un ruolo importante in diverse decisioni prese dal Governo, prima fra tutte quella delle riaperture, dove “ha completamente deciso lei”.
Salvini: “In Italia comanda la CGIL”
Nicola Porro appoggia le dichiarazione del capo della Lega, accorandosi alle sue affermazioni, sostenendo che “la CGIL ha deciso tutte le riaperture, i protocolli delle aziende”, arrivando a inventarsi anche un “nuovo ruolo”. Addirittura le aziende “per avere dei prestiti devono prima fare un accordo con la CGIL” e hanno bloccato i licenziamenti per i prossimi 5 mesi, quest’ultima imposizione è stata definita “assurda” dal giornalista.
“Le aziende non possono fare fatturato, devono avere i distanziamenti e i protocolli, non riescono ad avere un euro e non possono licenziare” incalza Porro, sottolineando l’inefficienza dello Stato nel fronteggiare la crisi in cui riversano molte aziende sparse nello Stivale.
La posizione di Di Maio invece è diversa dal partito che lo rappresenta. “Anche lui vorrebbe cambiare questo codice degli appalti” continua Porro “anche se bisogna vedere come le cambiano, perché si possono anche peggiorare. Non dimentichiamoci che questo codice degli appalti è figlio della riforma di Renzi, che doveva essere il grande innovatore ed ha paralizzato il mondo”.
La CGIL ha un peso superiore rispetto al Governo?
Porro si chiede il motivo per cui la CGIL abbia un peso maggiore rispetto agli altri, e la risposta la trova in una dichiarazione del ministro Catalfo pubblicata in un articolo de Il Sole 24 Ore.
Le imprese, nel caso in cui si ammalino i dipendenti, hanno una certa responsabilità, a tal proposito il ministro Catalfo ha affermato che “non c’è bisogno di fare una norma per chiarire questa cosa, è sufficiente una circolare dell’INAIL”.
Porro smentisce questa affermazione dal momento di fronte a un magistrato una circolare dell’INAIL non ha un valore di norma primaria, ma è l’interpretazione di una norma, quindi “se un’impresa si dovesse trovare oggi davanti a un caso di COVID, oltre a dover chiudere, potrebbe avere diversi problemi di fronte a un magistrato e il processo è già l’inizio di una pena”.
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