Povertà, l’allarme di Pasqua: 10 milioni di persone a rischio

Mario D’Angelo

04/04/2021

A quattro milioni di persone disoccupate, vanno aggiunte altre 6 milioni di persone occupate ma precarie, che con l’estendersi della crisi potrebbero perdere prospettive.

Povertà, l’allarme di Pasqua: 10 milioni di persone a rischio

10 milioni di italiani sono a rischio povertà. Lo fa sapere Unioncamere, attraverso un rapporto che integra quello Istat di qualche tempo fa. L’Istituto di Statistica parlava di 5,6 milioni di persone in povertà, ma secondo l’Unione delle imprese le persone a rischio sono quasi il doppio, un dato che ci riporta a livelli superiori a quelli del 2015.

Povertà colpisce 10 milioni di italiane e italiani

Secondo l’analisi del Centro studi dell’associazione, l’area di disagio sociale è costituita da 4 milioni di disoccupate e disoccupati, a cui si aggiungono 6,3 milioni di occupate e occupati in situazioni instabili o economicamente deboli, per un totale di 10 milioni e 406mila persone. Sei anni fa erano 9,2 milioni.

La situazione è esasperata da oltre un anno di pandemia e misure anti contagio: è stata la crisi economica che ne è scaturita, infatti, ha contribuito a “estendere il perimetro delle persone in difficoltà”. A una quota di 4,1 milioni di disoccupati, si devono aggiungere quasi tre milioni le persone con contratto a tempo determinato, di cui 776mila part-time, 1,9 milioni a orario pieno. Altri 711mila sono i lavoratori autonomi part-time, i collaboratori (255mila) e, infine, i contratti a tempo indeterminato part-time (2,7 milioni).

Un consistente gruppo di persone che, anche se occupate, ha “prospettive incerte circa la stabilità dell’impiego e con retribuzioni contenute, che ammonta complessivamente a 6,3 milioni di unità”. Una platea che, con l’estendersi della pandemia, potrebbe allargarsi anche di più, reiterando colpi sulla categoria più interessata dalla crisi: quella delle donne.

Secondo la rilevazione Istat, infatti, su 101mila nuovi disoccupati, il 98% sono donne.

Unioncamere, decreto Sostegni non basta

Quei 32 miliardi del decreto Sostegni non bastano, occorre metter le imprese in condizione di trattenere i lavoratori e di tornare a crescere per assumere, solo così non avremo più poveri nel nostro Paese”, afferma il vicepresidente di Unioncamere, Politino.

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