Ancora il lusso sotto la lente, oggi è il turno di Prada: dal balzo dei ricavi segnali di ripresa.
Dopo Armani un’altra big del lusso italiano alla prova dei conti. Prada, brand milanese guidato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, ha pubblicato oggi i risultati finanziari del primo semestre 2021. Tra gli highlights il dato relativo ai ricavi, balzati a quota 1,5 miliardi di euro con un +60% a cambi correnti sui primi sei mesi del 2020, segno di una progressiva ripresa dopo lo shock pandemico.
Prada, volano i ricavi nel primo semestre
Sempre per quanto riguarda i ricavi, Prada ha registrato un aumento delle vendite retail del 60% rispetto allo stesso periodo 2020, mentre in rapporto al primo semestre 2019 - uno degli ultimi esercizi pre-pandemia - la crescita è stata dell’8%. In flessione, sul 2019, è invece il dato relativo alle vendite wholesale, -37%, che il Gruppo ritiene una risultante delle politiche selettive implementate.
Fronte redditività, invece, l’Ebit si è attestato a quota 166 milioni, contro i 150 milioni del 2019, mentre l’utile netto ha fermato la sua corsa sulla soglia dei 97 milioni. Il flusso di cassa operativo viene segnalato a 316 milioni, la posizione finanziaria netta migliora e tocca quota -102 milioni, contro i -311 milioni al 31 dicembre dello scorso anno.
Prada, vendite «eccellenti» nell’area Asia-Pacifico
Per quanto riguarda la redistribuzione geografica delle vendite, Prada ha definito eccellenti le performance registrate nell’area Asia-Pacifico, trainata soprattutto da alcuni mercati chiave come la Cina (+77% sul primo semestre 2019), Taiwan (+74%) e la Corea del Sud (+108%).
Nelle altre aree del mondo è stata registrata una sensibile crescita delle vendite in America, grazie alla ripresa dei consumi locali, mentre il mercato giapponese ha continuato ad essere fiaccato dalle restrizioni imposte dal Governo Suga. Ancora in miglioramento, invece, le vendite in Medio Oriente, area che sta beneficiando anche della timida ripresa dei flussi turistici.
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