Praticanti avvocato uniti in una protesta pacifica contro Bonafede il 15 e 16 dicembre: chiedono certezze, tutela della salute e parità di trattamento con gli altri professionisti.
Le modalità d’esame per l’abilitazione alle professioni sono incompatibili con l’emergenza Covid, eppure per i praticanti avvocato non è stata prevista nessuna eccezione o deroga.
Questo è il motivo che spinge migliaia di giovani aspiranti avvocato a riunirsi per manifestare contro il ministro Bonafede.
Le manifestazioni si terranno in diverse città italiane - da Milano a Vibo Valentia - in una data simbolica: il 15 e 16 dicembre, giorni in cui si sarebbero dovute svolgere le prove scritte dell’esame di avvocato 2020, rimandato a data da destinarsi.
Cosa chiedono i praticanti avvocato
Eliminare (l’assurda) discriminazione tra le modalità di accesso all’avvocatura e quelle per le altre professioni, in seguito all’emergenza Covid: questo è quello che chiedono i praticanti avvocato di tutta Italia.
“La semplice previsione di nuove date non offre alcuna valida garanzia di tempestività nello svolgimento dell’esame di abilitazione”, recita il comunicato stampa della manifestazione.
Sì perché, nonostante l’emergenza coronavirus in atto, il ministro Bonafede ha scelto di non rinunciare alle prove scritte in presenza, contrariamente a quanto deciso per gli esami di abilitazione delle altre professioni: architetti, psicologi e consulenti del lavoro sono alcuni esempi.
Una disparità di trattamento che ha come unica spiegazione quella di adottare una “linea compiacente verso quella cerchia più ristretta e corporativa dell’avvocatura, la quale, lontana dagli effetti dell’emergenza che sta invece falcidiando la maggior parte dei liberi professionisti, teme però la concorrenza dei colleghi più giovani.”
Rimandare gli scritti a marzo/aprile del prossimo anno non cambia le carte in tavola. Anzi, le probabilità di una terza ondata (per alcuni scontata) potrebbe causare uno slittamento ulteriore della data d’esame.
Sit-in fuori dai tribunali: ora e luogo della manifestazione
La manifestazione si terrà nel pieno rispetto delle norme anti- Covid ribadite dall’ultimo DPCM in vigore dal 3 dicembre: in forma statica, con mascherina protettiva e distanziamento interpersonale di almeno un metro tra i partecipanti.
Di seguito luogo, giorno e orario dell’evento:
- Napoli, Piazza Cenni, il 15 dicembre alle ore 11:00
- Bologna, Piazzale Aldo Moro, il 15 dicembre alle ore 13:00
- Torino, Corso Vittorio Emanuele II n. 130 (Tribunale), il 15 dicembre alle ore 13:00
- Palermo, Piazza Vittorio Emanuele Orlando (Tribunale), il 15 dicembre alle ore 12:00
- Vibo Valentia, Corso Umberto I (Vecchio Palazzo di Giustizia), il 15 dicembre alle ore 10:30.
- Milano, Palazzo di Giustizia, il 16 dicembre alle ore 13:30
- Roma, Piazza Cairoli, il 16 dicembre alle ore 10:00
Comitati e associazioni organizzatori
Quella dei giovani praticanti non è una manifestazione politica e non conosce colori e fazioni: sono invitati a partecipare tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei giovani che sognano una carriera nell’avvocatura, anche studenti e avvocati già iscritti all’albo.
Hanno organizzato (e divulgato) l’evento in diversi tribunali da nord a sud:
- AIPAVV, Associazione Italiana Praticanti Avvocati
- Co.gi.ta, Coordinamento giovani giuristi italiani
- Comitato per l’Esame d’Avvocato
- Link, Coordinamento Universitario
- APRA Palermo
- COPAVV, Comitato per la tutela dei Praticanti Avvocati di Vibo Valentia
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