Slitta l’elezione del Presidente della Repubblica? Domani si terranno le prime votazioni, ma quasi sicuramente non si arriverà subito ad un accordo. Ecco perché ci vorrà del tempo.
Al via le prime votazioni per il Presidente della Repubblica, che si terranno lunedì 24 gennaio 2022. Eppure quasi sicuramente non sarà domani il giorno in cui si conoscerà il nome del futuro Capo di stato.
Molto probabilmente slitterà l’elezione della più alta carica della nostra Repubblica, e per un motivo ben preciso. Mentre continuano a rincorrersi e a moltiplicarsi i nomi dei papabili, non sembra sia stata raggiunta alcuna intesa prima delle votazioni, anzi.
Dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi, ritiratosi dalla corsa al Quirinale, anche il centrodestra sembra uscire spaccato e poco coeso. Sono ancora in molti a sperare che sia il premier Draghi a ricoprire tale ruolo, quanto una delle figure più autorevoli in Italia. Ma la corsa non è di certo conclusa e sono in molti ad aspettarsi che si arriverà al quarto scrutinio per avere un nome. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Presidente della Repubblica: slitta l’elezione?
Slitterà quindi l’elezione del Presidente della Repubblica? Quasi sicuramente. Non sembra infatti ci sia una coesione o un’intesa su un possibile nome che possa subentrare a Mattarella, che seguirà da casa il primo scrutinio.
Infatti se c’è ancora chi spera in una rielezione del Presidente uscente, Sergio Mattarella più volte ha confermato la propria posizione: non ci sarà nessun bis. Il nome più forte, insieme a quello di Mattarella, è invece quello dell’attuale premier Mario Draghi, ma anche il suo nome è in forse. Infatti dopo aver annunciato la propria ritirata dalla corsa al Quirinale, Silvio Berlusconi ha espressamente chiesto a Draghi di rimanere al Governo come Primo ministro fino al 2023. Spetterà quindi a Gianni Letta convincere il Cavaliere del contrario.
Di questo passo sono molti gli esperti che si aspettano un’elezione solo dopo il terzo o quarto scrutinio, esattamente come indicato in un articolo de La Repubblica.
Elezioni Presidente della Repubblica: perché ci vorrà più tempo
A prolungare e rimandare di qualche scrutinio l’elezione del Presidente sono quindi tutti quei “forse” che si presentano ripetutamente davanti ai possibili nomi. Effettivamente l’elezione a presidente della Repubblica avviene a scrutinio segreto e le candidature non avvengono in forma ufficiale; di solito sono i partiti politici a costruirle, tramite il dialogo e stipulando accordi.
Al momento però non risulta che nessuna delle parti in Parlamento sia riuscito ad arrivare a un accordo su di un nome, ecco perché le cose potrebbero andare un po’ per le lunghe. In queste ore destabilizzanti quindi ciò che rimane, volendo fare il punto della posizione, è un mosaico abbastanza caotico.
Il centrodestra esce frantumato dopo il ritiro di Berlusconi, Fratelli d’Italia ha bocciato inizialmente l’elezione di Draghi, salvo poi ritornare sui propri passi, intravedendo le elezioni vicine. La Lega invece frena e Salvini ha espressamente spiegato al telefono a Enrico Letta e Giuseppe Conte che è il momento di presentare un nome di “alto profilo”.
In una intricata serie di veti e richieste, in Parlamento non sembra si sia giunti ad alcuna intesa. Intanto si aprono diversi scenari, più “neutri” o di centrosinistra alternativi all’elezione di Draghi, come la candidatura di Giuliano Amato, docente di Diritto costituzionale, giudice della Corte costituzionale, due volte presidente del Consiglio. Infine sembra emergere un altro nome, non troppo divisivo, come quello di Elisabetta Belloni, nominata da Draghi come vertice dei servizi segreti con il ruolo di capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). Per scoprire però chi sarà veramente il Presidente, non resta che seguire lo svolgersi della vicenda e finalmente lo scioglimento di questa intricata rete di nomi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti