Prezzi del cibo ai massimi da 10 anni, la FAO lancia l’allarme: il grafico della settimana

Luca Fiore

6 Novembre 2021 - 09:00

Al terzo mese consecutivo di rialzi, l’indice dei prezzi dei prodotti alimentari elaborato dalla FAO si è spinto a livelli che non si vedevano da 10 anni.

Prezzi del cibo ai massimi da 10 anni, la FAO lancia l’allarme: il grafico della settimana

Nel mese di ottobre l’indice dei prezzi dei prodotti alimentari realizzato dalla FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) ha aggiornato i massimi da 10 anni.

Al terzo segno più consecutivo, il mese scorso il Food Price Index della FAO ha messo a segno un rialzo del 3% congiunturale salendo a 133,2 punti, il dato ha raggiunto il livello maggiore dal luglio del 2011.

Indice FAO prodotti alimentari: olii vegetali e cereali in evidenza

Con le restrizioni innescate dal Covid che vanno scomparendo, o che nei casi peggiori sono state decisamente attenuate, i prezzi globali dei prodotti alimentari, dell’energia e delle altre commodity, hanno fatto registrare un netto aumento.

Indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari. Fonte: FAO

Ad ottobre, la voce che ha maggiormente spinto al rialzo l’indice FAO dei prodotti alimentari è stata quella degli olii vegetali, che grazie ad un +9,6% mensile hanno aggiornato il nuovo massimo storico.

Incremento piuttosto marcato anche per i prezzi dei cereali, saliti del 3,2% rispetto a settembre e del 22,4% su base annua. Tra i cereali, spicca il balzo del grano, che alla quarta rilevazione consecutiva di guadagni è salito a livelli che non si vedevano da novembre 2012.

Prezzi delle commodity alimentari. Fonte: FAO

Il timore che le strozzature agli approvvigionamenti finiscano per rallentare le consegne, ha evidenziato la FAO, ha portato i prodotti caseari a registrare il secondo incremento consecutivo.

Segno meno per il prezzo della carne

Un freno è invece arrivato dal terzo calo consecutivo dei prezzi della carne, spinti al ribasso dalle quotazioni della carne di maiale, penalizzate dai minori acquisti cinesi, e dal calo dei prezzi della carne bovina in scia delle tensioni innescate dal morbo della mucca pazza in Brasile.

Contrazione anche per lo zucchero (-1,8% mensile), che veniva da sei mesi consecutivi di rialzi.

Indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari, in termini nominali e reali. Fonte: FAO

Ovviamente, rileva l’agenzia delle Nazioni Unite con sede a Roma, l’incremento dei prezzi tende a colpire tutta la popolazione mondiale ma, altrettanto ovviamente, rincari nei prezzi dei prodotti fondamentali finiscono per farsi sentire maggiormente sulle popolazioni più povere (che destinano al cibo una porzione più ampia del reddito).

Cosa spinge i prezzi del prodotti alimentari

Come per diversi altri comparti, la causa della crescita dei prezzi dei prodotti alimentari non è univoca, ma è data dalla combinazione di diversi fattori.

Se dal lato della domanda si assiste ad un processo di ricostruzione degli stock alimentari da parte delle economie emergenti ed all’incremento dello shopping di commodity alimentari, grano in primis, da parte dei principali Paesi importatori, dall’altro ci sono elementi che stanno influenzando negativamente l’offerta.

I raccolti si trovano sempre più spesso a fare i conti con fattori climatici estremi ed anche la logistica alimentare è in forte difficoltà: in sei mesi il costo del trasporto merci via mare è salito di oltre 500 punti percentuali ed i tempi di attesa sono più che raddoppiati.

Tra le cause vanno annoverati anche gli incrementi registrati dalle altre materie prime (vedi petrolio) e gli aumenti registrati dai fertilizzanti, spinti dalla decisione delle autorità cinesi di limitare l’export.

Cavalcando fondamentali rialzisti, la speculazione ha finito per aggravare la situazione. Governi come quello cinese hanno adottato una politica di tolleranza zero nei confronti di chi specula sui mercati agro-alimentari.

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