Prezzo oro ai minimi di febbraio. Ecco cosa sta pesando sulla quotazione

C. G.

01/12/2016

Il prezzo dell’oro è crollato nuovamente ed è arrivato a toccare i minimi di febbraio 2016. La riunione OPEC di Vienna starà influendo sulla quotazione?

Prezzo oro ai minimi di febbraio. Ecco cosa sta pesando sulla quotazione

Prezzo oro ai minimi di febbraio: pesa OPEC - Il prezzo dell’oro è tornato a crollare ed ha toccato i minimi di febbraio 2016. Cosa sta influendo maggiormente?

A partire da inizio novembre il prezzo dell’oro è crollato e, una volta superata la soglia dei 1.200 dollari l’oncia, esso non è riuscito a rialzare la testa. Attualmente la quotazione viaggia in ribasso dello 0,46% e scambia a quota 1.167 dollari. Cosa sta influendo negativamente sul prezzo dell’oro?

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Nella giornata di ieri, mercoledì 30 novembre, si è tenuto a Vienna un incontro tra i paesi OPEC che ha portato ad un imponente accordo sulla produzione di greggio. Molti analisti avevano previsto che il raggiungimento di un compromesso a Vienna avrebbe avuto profonde ripercussioni sul prezzo dell’oro e così è stato.

Già a partire dalla serata di ieri, quando il presidente dell’OPEC ha annunciato il raggiungimento dello storico compromesso sulla produzione, il prezzo dell’oro ha iniziato una discesa che lo sta portando ora a viaggiare attorno a quota 1.167 dollari per oncia.

Vediamo allora cosa è successo a Vienna e in che modo il raggiungimento dell’accordo tra i membri dell’OPEC ha influenzato il prezzo dell’oro.

Prezzo dell’oro ai minimi di febbraio: ecco quanto pesa l’OPEC

A determinare il crollo del prezzo dell’oro è stato il rialzo del dollaro statunitense generato dal raggiunto accordo sulla produzione di petrolio. Il biglietto verde, ha vissuto ieri una sessione da protagonista e l’indice spot della valuta si è di nuovo avvicinato ai suoi massimi storici raggiunti la scorsa settimana. Ecco cosa ha contribuito ad accelerare il crollo del prezzo dell’oro.

Prezzo dell’oro in ribasso. I motivi

Il crollo del prezzo dell’oro verificatosi durante la settimana è stato determinato dalle crescenti aspettative sull’innalzamento dei tassi da parte della Fed, dalla forza del dollaro e da una rinnovata fiducia nei confronti dell’economia mondiale. Anche le crescenti aspettative sul neo-eletto Donald Trump hanno pressato il prezzo dell’oro. I citati motivi hanno portato gli investitori a dirigersi verso asset più rischiosi e ad abbandonare quelli più sicuri come l’oro, appunto.

Prezzo dell’oro in discesa: le previsioni prima dell’OPEC

Prima del meeting OPEC di Vienna molti analisti avevano fatto notare che in passato al crollo della quotazione di greggio è in genere corrisposto un incremento del prezzo dell’oro e viceversa.

Le previsioni si sono rivelate dunque adeguate e al rafforzamento del greggio ha fatto seguito un indebolimento del prezzo dell’oro. Dal punto di vista tecnico molti analisti sono convinti che la rottura del livello di supporto a 1.171,76 dollari stia ad indicare la possibilità che il prezzo dell’oro scenda ancora nelle prossime settimane. Gli occhi, adesso, sono tutti puntati sulla prossima riunione Fed in cui si deciderà probabilmente di rialzare i tassi di interesse.

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