Il prezzo del petrolio sale ma il WTI resta sotto i $ 70 al barile. Si sta chiudendo una settimana nera per il greggio, dove volatilità e incertezze hanno dominato il settore energetico.
Prezzo del petrolio osservato speciale in questo finale di settimana: il greggio sta chiudendo un inizio agosto poco esaltante.
Oggi i future WTI e Brent tornano a salire, ma le perdite settimanali hanno evidenziato tutte le debolezze ancora dominanti nel settore energetico.
L’oro nero è di nuovo pressato dalla variante Delta che minaccia di oscurare la domanda. Intanto, venti di tensione dal Medio Oriente potrebbero riequilibrare la caduta del prezzo del petrolio. Che sta succedendo?
Prezzo del petrolio: i motivi del calo settimanale
Le quotazioni WTI e Brent sono in rialzo stamane, 6 agosto: alle ore 9.36 circa la prima sale dello 0,59% a 69,50 dollari al barile e la seconda scambia a 71,67 con un aumento dello 0,53%.
Il petrolio, però, si è diretto verso la più grande perdita settimanale da marzo in questa settimana. La diffusione della variante Delta ha messo in dubbio la ripresa della domanda, in particolare in Cina, il più grande importatore mondiale di greggio.
Il West Texas Intermediate ha registrato un tonfo del 5,9% finora questa settimana, il calo più grande dal periodo fino al 19 marzo secondo Bloomberg e i futures sul greggio Brent hanno ceduto il 6,5%.
Anche un’espansione a sorpresa delle scorte di greggio negli Stati Uniti ha danneggiato i prezzi.
Cosa succede? Il Giappone è pronto a estendere le restrizioni di emergenza a più prefetture mentre la Cina ha imposto limitazioni in alcune città e cancellato voli, minacciando la domanda di carburante.
I nuovi casi giornalieri di Covid negli Stati Uniti sono saliti al massimo in sei mesi.
Dopo l’impennata dei prezzi del petrolio, con la domanda in ripresa e un calo delle scorte, l’ultimo capitolo della pandemia ha reso molto più difficile il gioco del greggio.
I futures hanno registrato un piccolo guadagno a luglio, ma questo mese stanno subendo un duro colpo. Al momento, l’OPEC+ hanno ancora intenzione di aggiungere altri barili ogni mese.
Quali prospettive per il greggio? Focus sul Medio Oriente
Sul fronte petrolio torna a essere osservato anche il fattore Medio Oriente.
I timori per le crescenti tensioni tra Israele e Iran, con quest’ultima incolpata di voler costruire armi nucleari, hanno limitato il calo dei prezzi. Con scintille pronte a esplodere e un trattato sul nucleare in stallo, il greggio potrebbe subire un arresto nella domanda.
Cosa aspettarsi, quindi, nei prossimi mesi?
“Nel breve termine i prezzi del petrolio saranno probabilmente bloccati in un ambiente limitato”, ha affermato l’analista di CMC Markets Kelvin Wong, con il WTI scambiato tra $ 66,30 e $ 75,70 al barile.
UBS Group rimane rialzista e sostiene che, nonostante la sfida posta dalla variante, il ritorno alla normalizzazione economica continuerà a livello globale e il mercato del greggio rimane in deficit.
La banca si aspetta che il Brent scambi tra $75 e $80 al barile questa prossima metà del mese.
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