Petrolio sale ancora in attesa dell’OPEC: i motivi

Violetta Silvestri

01/11/2021

Prezzo del petrolio vira al rialzo aspettando la decisione dell’OPEC del 4 novembre. Le quotazioni viaggiano oltre gli 80 dollari al barile e promettono ulteriori corse: cosa aspettarsi?

Petrolio sale ancora in attesa dell’OPEC: i motivi

Il petrolio è salito sulla speculazione che l’OPEC+ potrebbe respingere la crescente pressione per aumentare la produzione a un ritmo più rapido.

In attesa del meeting del 4 novembre, le quotazioni Brent e WTI hanno virato al rialzo, riprendendo la corsa dopo la flessione dovuta alle richieste USA di incrementare la produzione, all’annuncio cinese del rilascio di riserve strategiche per frenare i prezzi, ai rumors sulla ripresa dei colloqui con l’Iran (e conseguente eliminazione delle sanzioni sull’offerta petrolifera).

Il prezzo del petrolio è in aumento: cosa aspettarsi con il prossimo pronunciamento dell’OPEC?

Prezzo del petrolio in crescita: i motivi aspettando l’OPEC

Alle ore 12.50 circa, i future del petrolio Brent scambiano a 84,28 dollari al barile, con un rialzo dello 0,67% La quotazione WTI viaggia sugli 83,80 dollari al barile aumentando dello 0,28%.

A fare da sfondo a questi valori, c’è innanzitutto il vertice G20 appena concluso a Roma. Qui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha criticato l’Arabia Saudita e la Russia per una risposta inadeguata alla crisi energetica e spingendo per il rilascio di più greggio per calmare i prezzi.

Il petrolio è salito alle stelle quest’anno, non solo per il boom della domanda in ripresa dopo la pandemia. Una stretta energetica segnata dalla scarsità di gas e carbone ha alimentato ulteriormente la richiesta dell’oro nero.

Tuttavia, l’OPEC i suoi alleati hanno allentato i limiti dell’offerta solo gradualmente, e il principale esportatore dell’Arabia Saudita ha mantenuto una posizione cauta in vista della riunione dell’OPEC+ di questa settimana.

Il cartello preferisce seguire un approccio prudente, e questo mantiene il mercato petrolifero più stretto per ora, come ribadito da Giovanni Staunovo, analista di materie prime presso UBS Group AG.

L’OPEC+ dovrebbe riunirsi virtualmente giovedì e potrebbe mantenere un aumento mensile pianificato di soli 400.000 barili al giorno nonostante le crescenti preoccupazioni dei principali consumatori. Angola e Iraq sono stati gli ultimi membri dell’alleanza ad affermare il loro sostegno all’attuale posizione conservatrice sulla produzione.

Le quotazioni, quindi, sono aumentate.

Cosa aspettarsi sul greggio?

Goldman Sachs stima che la domanda globale abbia superato l’offerta di 2,5 milioni di barili al giorno il mese scorso, descrivendo il deficit come irrisolto in una nota del 29 ottobre. La banca ha mantenuto la previsione sul Brent a 90 dollari al barile.

Lo scontro sempre più schietto sulla produzione dell’OPEC+ arriva quando i leader mondiali si riuniscono per una conferenza delle Nazioni Unite volta a limitare l’uso di combustibili fossili.

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