Privatizzazioni: ecco le prossime mosse del governo. L’obiettivo 2017 (deficit/Pil al 132,5%) è troppo ambizioso, ecco perché.
Come procede il piano di privatizzazioni messo in campo dal governo per ridurre il debito pubblico “monstre” italiano? Per l’anno prossimo l’esecutivo punta a ridurre il rapporto tra deficit e Pil dal 132,8% al 132,5% prevedendo privatizzazioni per lo 0,5% del Prodotto interno lordo. Ce la farà?
L’obiettivo del 2016 era lo stesso, ma il piano si è fermato allo 0,1% del Pil (oltre alla cessione di quote Enav per 834 milioni di euro il governo ha portato a casa molto poco). E’ ragionevole pensare che anche il 2017 sia destinato a concludersi con un buco nell’acqua.
Privatizzazioni: ecco i dossier aperti
I dossier aperti ad oggi sono i seguenti:
- Poste Italiane: la cessione del 29,7% dell’azienda guidata da Francesco Caio ancora nelle mani del Ministero dell’Economia consentirebbe al Tesoro di racimolare circa 2,5 miliardi. L’operazione sarebbe dovuta andare in porto già quest’anno, ma slitterà al 2017. Dopo le turbolenze causate dalla Brexit il governo vuole infatti attendere l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre.
- Stm: cedendo il 13,75% dell’azienda franco-italiana alla Cassa depositi e prestiti, il Tesoro incasserebbe circa 900 milioni.
- Ferrovie dello Stato: nel 2017 sarà quotato il 30% della società destinata a raggruppare i servizi a lunga percorrenza, ovvero Alta velocità e Intercity. I benefici per le casse dello Stato saranno relativamente bassi: l’incasso infatti rimarrà all’interno della società guidata da Renato Mazzoncini.
- A2A: quote della società attiva nel settore multiservizi saranno cedute dai comuni di Milano e Brescia, ma anche in questo caso i proventi non andranno al Tesoro ma rimarranno all’interno delle amministrazioni comunali.
Privatizzazioni: obiettivo 2017 troppo ambizioso
Per quanto riguarda gli immobili pubblici, invece, Luca Trogni scrive per l’agenzia Reuters che
“l’abbandono di target di vendita è nei fatti. L’Agenzia del Demanio ha scelto di coinvolgere gli enti locali per recuperare e destinare a nuova vita gli immobili sul territorio. E anche Invimit sgr, la società pubblica di gestione del risparmio in campo immobiliare, ha accantonato ambiziosi piani rimasti sulla carta e si sta muovendo in questa direzione”.
In sintesi: anche per il 2017, chi si aspettava un robusto taglio del debito pubblico grazie alle privatizzazioni è destinato a rimanere deluso.
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