La crisi del gas con il conseguente rialzo dei prezzi dell’energia è il tema economico dominante in Italia e in Europa. Tra gli strumenti utili per calmare le tariffe spunta l’aumento di produzione.
In Italia, è possibile aumentare la produzione nazionale di gas, generando una diminuzione dei prezzi energetici?
L’ipotesi comincia a farsi strada tra analisti e politici alla ricerca di soluzioni concrete per affrontare il rincaro in bolletta dell’elettricità.
Se a livello europeo un intervento comune su approvvigionamenti e stoccaggi del gas tarda a essere discusso e, eventualmente, approvato, in Italia si potrebbe proseguire su una strada propria.
Aumentare la produzione interna di gas e ridurre le importazioni è una possibilità davvero percorribile?
In Italia si può produrre più gas: le ipotesi
Aumentare la capacità estrattiva del gas nei giacimenti già presenti sul territorio nazionale per cercare di freddare le tariffe energetiche: anche questa è un’opzione sul tavolo dei tecnici del Governo.
A riferirne sono alcuni media nazionali. Attualmente l’Italia produce 4,5 miliardi i metri cubi di gas. Il fabbisogno annuale ammonta a circa 70 miliardi. È noto che il nostro Paese è comunque un importatore di questo combustibile: il 90% circa delle sue necessità arriva dall’estero. Nel dettaglio, da Russia, Algeria, Libia, Azerbaijan, Nord Europa.
Utilizzando giacimenti operativi, senza proseguire con nuove perforazioni, potrebbe però spingere l’estrazione italiana a 8 miliardi di metri cubi in circa due anni.
Come suggerito da Il Sole 24 ore, una delle strade percorribili potrebbe essere l’accelerazione dei pochi progetti estrattivi che non si sono fermati del tutto. Per esempio, quelli gestiti da ENI, che produce ben 3 miliardi di metri cubi di gas sul totale estratto in Italia.
La società ha scoperto un giacimento che vale 40 miliardi di metri cubi nell’alto Adriatico, che potrebbe estrarre 2 – 2,5 miliardi di metri cubi l’anno.
Nel canale di Sicilia ENI è al lavoro su un giacimento da 1-1,5 miliardi di metri cubi, con capacità totale di 10 miliardi di metri cubi stando ad alcune indicazioni degli esperti.
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Ipotesi risolutive sulla carta, ma che a livello pratico dovrebbero affrontare diversi ostacoli. Innanzitutto legislativi e burocratici, visto che le norme restringono di molto l’attività estrattiva in mare.
Per questo, occorrerebbe una chiara volontà politica a riprendere le attività di produzione del gas nazionale. La conseguenza sarebbe una riduzione dei costi per avere l’elettricità.
Da considerare, comunque, anche le dinamiche di lungo periodo. Se, infatti, nel breve termine l’obiettivo è di freddare le tariffe, anche attraverso interventi fiscali in bolletta, in un orizzonte più ampio - che non può attendere - il target anche dell’Italia è di accelerare con la transizione energetica.
Il gas è a metà strada come risorsa green. Si potrebbe ancora sfruttare, ma non per sempre.
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