Proroga pace fiscale: appello dei commercialisti per salvare rottamazione e saldo e stralcio

Anna Maria D’Andrea

19/11/2020

Proroga della pace fiscale: i commercialisti scrivono al MEF per il rinvio della scadenza del 10 dicembre 2020. Bisogna salvaguardare la rottamazione ed il saldo e stralcio delle cartelle, considerando le difficoltà economiche di famiglie e partite IVA.

Proroga pace fiscale: appello dei commercialisti per salvare rottamazione e saldo e stralcio

Salvare la pace fiscale, con la proroga della scadenza del 10 dicembre 2020.

I commercialisti lanciano l’appello, chiedendo al MEF di rinviare il maxi appuntamento con la rottamazione ed il saldo e stralcio delle cartelle.

In un periodo di enormi difficoltà economiche per famiglie e partite IVA, dall’Associazione Nazionale dei Commercialisti arriva la richiesta di provvedimenti urgenti in merito alla pace fiscale.

Sorprende che, tra le scadenze prorogate dal decreto Ristori e dal decreto Ristori bis, non figuri quella del 10 dicembre 2020. Manca ancora poco tempo per saldare le rate della pace fiscale, pena la perdita dei benefici della rottamazione e del saldo e stralcio delle cartelle.

Proroga pace fiscale: appello dei commercialisti per salvare rottamazione e saldo e stralcio

C’è il rischio concreto di compromettere la pace fiscale, qualora non arrivino in tempi brevi novità dal MEF.

La richiesta dell’ANC, l’Associazione Nazionale dei Commercialisti, è di sospendere il termine di scadenza del 10 dicembre 2020, data entro la quale bisognerà saldare le rate della rottamazione e del saldo e stralcio delle cartelle.

La scadenza della pace fiscale non figura tra quelle sospese dal decreto Riscossione e dai due decreti Ristori. Non c’è alcuna deroga al termine ormai imminente neppure nella bozza della Legge di Bilancio 2021, nonostante sembrava ci fosse una timida apertura da parte del Governo.

La mancanza di interventi da parte del MEF crea notevole allarme tra le famiglie, le partite IVA e gli intermediari, sommersi dalle scadenze fiscali del periodo e dalle conseguenze economiche della seconda ondata Covid-19.

Il rischio, evidenzia l’ANC nel comunicato stampa del 18 novembre, è di compromettere le due misure della pace fiscale, considerando che molti contribuenti non potranno dar seguito ai pagamenti in scadenza il 10 dicembre 2020 perché in difficoltà, con la conseguente perdita dei benefici previsti dalla rottamazione delle cartelle e dal saldo e stralcio.

I commercialisti sollecitano interventi urgenti, anche in favore dei professionisti. Il disagio della categoria cresce ogni giorno, anche perché gli intermediari non sono immuni dal contagio da Covid-19, e la sospensione dell’attività di studio può incidere negativamente sul contribuente.

Associazione Nazionale Commercialisti - comunicato stampa del 18 novembre 2020
Rinvio scadenze adempimenti e salvaguardia misure pace fiscale 2019 - Urgente l’intervento del MEF

L’appello dei commercialisti al MEF per una nuova e più ampia proroga delle scadenze

Non è certo la prima volta che i commercialisti chiedono più attenzione al Governo sulle esigenze della categoria. I professionisti sono i grandi assenti dagli interventi economici via via introdotti, e la pandemia sta mettendo a dura prova l’attività degli studi.

L’appello dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti va però oltre la richiesta di aiuti economici, ma è incentrato sulla mole di attività che investono la categoria e sulle scadenze fiscali del mese.

Ed è a fronte del rallentamento dell’attività di studio, anche a causa di contagi da Covid-19 o casi di isolamento fiduciario, e dall’appesantimento delle attività da svolgere, considerando gli adempimenti necessari per l’accesso alle agevolazioni Covid-19, che si chiede al MEF di intervenire per detonare la bomba delle scadenze fiscali di fine mese.

Non c’è solo la richiesta di proroga della scadenza della pace fiscale, tra i punti evidenziati dai commercialisti. Al MEF si chiede di prorogare al 31 dicembre la scadenza della dichiarazione dei redditi, il cui termine ordinario è fissato al 30 novembre.

C’è poi il tema delle deleghe per la fattura elettronica. A fine anno scadranno quelle acquisite dai professionisti due anni fa, necessarie per l’accesso al portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate per conto dei clienti. Anche in tal caso, evidenzia l’ANC, è opportuno disporre una proroga della validità delle stesse, almeno fino al 30 giugno 2021.

Quello dei commercialisti è un appello urgente. Al MEF spetta ora il compito di tentare di placare il malcontento della categoria e di supportare famiglie ed imprese che faticano a tenere il passo con le pesanti scadenze fiscali del periodo.

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