La psicodemia può essere vista come una fobia nei confronti del virus che genera una sensazione di disagio e malessere in tutti i soggetti. Quali sono i sintomi e la cura?
La pandemia di coronavirus ha conseguenze anche sulla sfera psicologica. L’ansia e le domande esistenziali che ruotano intorno al virus possono diventare un’ossessione, portando a pensieri compulsivi e a sviluppare una vera e propria nevrosi.
“Quanto durerà ancora?”, “Quanti saranno stati i contagi oggi?” sono solo alcune delle domande che balenano in testa all’improvviso a molte persone, dando vita a una psicodemia, o psicopandemia.
L’impatto del virus sta avendo notevoli conseguenza sulla coscienza collettiva e su quella individuale. Le reazioni che il coronavirus scatena nelle persone variano molto da persona a persona, ma è innegabile che in misura diversa colpisca tutti.
Come ogni altro evento stressante, anche la diffusione di una pandemia ha generato in tutti noi una marcata sensazione di disagio psicologico che in certo qual modo è riuscito ad interrompere la nostra routine, facendoci avvertire un maggior distacco dalla realtà.
Paradossalmente, le misure di sicurezza volte a prevenire il contagio del virus hanno gravato ulteriormente sulla salute psicologica. La scuola, il lavoro, il caffè con gli amici, rappresentano una realtà rassicurante in grado di infonderci certezze. Le nuove norme hanno spezzato la nostra quotidianità, gettandoci in una situazione di instabilità alla quale dobbiamo abituarci nuovamente.
La psicosi del coronavirus potrebbe dunque essere inquadrata in termini psicologici all’interno dei traumi, proprio come in situazioni di terrorismo o di grandi calamità naturali, con la differenza che questa volta il “nemico” è un’entità invisibile in grado di sovvertire la nostra quotidianità e il normale svolgimento della vita.
Psicodemia: cos’è la paura del coronavirus
La psicodemia può essere considerata come una grande paura o un’ossessione nei confronti del virus in grado di generare una sensazione di allarme e iperattenzione, modificando anche in modo drastico i nostri comportamenti.
Gli effetti sulle persone e la sintomatologia mostrata variano molto da individuo a individuo e sono dettati soprattutto sulle risorse psicologiche che ognuno di noi possiede. Le ripercussioni più gravi si manifestano senza dubbio sui soggetti più deboli e con risorse meno efficaci, ma inevitabilmente tutti ne saranno coinvolti.
I sintomi della psicodemia
Generando una sensazione di minaccia e di spavento, i primi sintomi che si manifesteranno saranno l’allarme e la paura, che daranno origine a comportamenti istintivi volti alla sopravvivenza come fare scorte alimentari senza che vi sia il pericolo di una carestia o chiamare il pronto soccorso non appena si hanno dei possibili sintomi dell’infezione.
Con il passare del tempo, la razionalità prenderà di nuovo in mano la situazione, ma alcuni soggetti potranno continuare a manifestare dei comportamenti di disagio.
Con molta probabilità l’atteggiamento di molte persone potrebbe evolversi in rabbia, soprattutto nei confronti delle stringenti normative che limitano e vincolano la libertà individuale. Altre persone invece potrebbe ricorrere ad altri meccanismi difensivi come la negazione con cui si distaccano completamente dalla situazione percependola come distante da loro.
Altri ancora potrebbero attuare dei sentimenti ossessivi, rifugiandosi nelle fonti di informazione o sui social, che da un lato allarmano in modo eccessivo ma dall’altro rassicurano generando un senso di collettività con gli altri.
Chi sono i soggetti maggiormente colpiti?
Gli effetti della psicodemia si ripercuotono in modo maggiore sui soggetti più deboli e con minori risorse psichiche o sulle persone che mostrano altri disagi psicologici.
I soggetti nevrotici potrebbero peggiorare la loro situazione soprattutto in virtù della solitudine causata dalla quarantena che porta con sé altre forme di disagio come angoscia, fuga dalla realtà, ansia, ipocondria e sensazioni di abbandono.
I pazienti ossessivi potrebbero invece abbassare le loro difese non sentendosi più gli unici responsabili di un eventuale contagio. Al contrario i soggetti paranoici potrebbero veder confermata la loro visione del mondo divisa tra bene e male e sviluppare idee complottiste riguardo la nascita e la diffusione del virus.
Le persone con un disturbo ossessivo di personalità, caratterizzate dal tratto di parsimonia, potrebbero avere dei pensieri ossessivi circa i loro risparmi e validare i loro comportamenti di avarizia e parsimonia. Infine i soggetti affetti da psicosi potrebbero disorganizzare maggiormente le loro credenze sul mondo e renderle più difficilmente correggibili.
Come si cura la psicodemia
Non esiste una vera e propria terapia specifica per la psicodemia, quanto piuttosto sarebbe opportuno intraprendere un percorso di psicoterapia qualora ci si rendesse conto che la situazione stia diventando troppo oppressiva e non fossimo in grado di gestirla in modo autonomo.
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