Quale scuola superiore scegliere? Guida all’orientamento

Teresa Maddonni

13 Gennaio 2020 - 14:07

Molti studenti sono indecisi su quale scuola superiore scegliere ora che le iscrizioni online per l’anno scolastico 2020-2021 sono aperte. Vediamo una piccola guida all’orientamento sulla base dei dati relativi al mercato del lavoro.

Quale scuola superiore scegliere? Guida all’orientamento

Il tempo per le iscrizioni stringe, ma quale scuola superiore scegliere? Si sono aperte lo scorso 7 gennaio, dopo il rientro dalle vacanze natalizie, le iscrizioni online per l’anno scolastico 2020/2021 cui dovranno provvedere i genitori degli studenti che si accingono a cambiare grado scolastico.

Le iscrizioni riguardano infatti coloro che dovranno frequentare a partire da settembre 2020 le classi prime della scuola primaria e secondaria di I e II grado. Per le iscrizioni alla scuola dell’infanzia la modalità è ancora cartacea.

Studenti e genitori hanno tempo fino al 31 gennaio, ma molti potrebbero essere ancora indecisi. La scelta della scuola superiore da frequentare in particolare risulta fondamentale perché è già da lì che si determina in parte il futuro di un ragazzo o di una ragazza.

Dalla scelta della scuola superiore si definisce già in parte quello che potrà essere il grado di accesso al mondo del lavoro. Vediamo allora una guida all’orientamento per chi è ancora indeciso e non sa quale scuola superiore scegliere.

La scuola superiore da scegliere: guida all’orientamento

La scuola superiore da scegliere è giusta nel momento in cui lo studente sente di seguire i propri interessi e inclinazioni. Per chi è indeciso una buona guida all’orientamento nella scelta dell’istituto superiore o liceo potrebbe partire dall’analisi del mercato del lavoro e delle figure professionali maggiormente richieste.

Una scelta consapevole oggi si può tramutare in un lavoro sicuro domani senza considerare che spesso forzare un ragazzo o una ragazza a frequentare un liceo che con buona probabilità prevede il proseguimento degli studi presso un’università, potrebbe essere controproducente.

Se uno studente aspira a lavorare subito dopo il diploma, come potrebbe accadere a coloro che conseguiranno la Maturità 2020 per la quale abbiamo visto quali sono le novità e cosa cambia, allora la scelta più indicata sarebbe quella orientata a un istituto tecnico o professionale. A confermarlo sono ovviamente dei dati. Come ha evidenziato l’Istat a fine 2019:

  • chi è uscito da un istituto professionale a 4 anni dal diploma lavora nel 63% dei casi;
  • chi ha frequentato un tecnico nel 58,5%;
  • i liceali nel 26,1% dei casi anche perché, come abbiamo avuto modo di sottolineare, chi si diploma al liceo tende a iscriversi all’università nel 55,8% dei casi.

E anche se il liceo resta sempre il più gettonato laddove si tende a dare minor credito a istituti tecnici e professionali, la fotografia del mercato del lavoro, come quella del Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, dice in parte il contrario.

Il report oltre a mettere in evidenza i lavori più richiesti per laureati, sottolinea anche quali sono i settori che cercano anche e soprattutto persone specializzate con determinate competenze tecniche.

Tutte queste figure sono quelle che si formano presso gli istituti tecnici superiori. I ragazzi e le ragazze che si accingono a scegliere la scuola superiore dovrebbero quindi, sulla base di quanto appena detto, a netto delle aspirazioni e gusti, orientarsi nella scelta degli istituti tecnici e professionali che garantiscono un’occupazione da subito.

Più lavoro per i diplomati presso gli istituti tecnici

Nel momento in cui scelgono la scuola superiore studenti e genitori dovrebbero quindi comprendere che per i diplomati presso gli istituti tecnici c’è molto lavoro in Italia.

A ricercare maggiormente tecnici, laddove ancora vi è una mancata corrispondenza allarmante tra domanda e offerta di lavoro in Italia, come mette in evidenza la stessa Confindustria, sono i seguenti settori:

  • meccanica;
  • alimentare;
  • chimico-farmaceutico;
  • tessile-moda.

Pertanto, e i dati Excelsior lo chiariscono bene, il mercato del lavoro italiano ricerca principalmente:

  • periti tecnico-economici;
  • meccanici;
  • periti elettronici ed elettrotecnici.

Tutte queste figure sono quelle che escono formate proprio dagli istituti tecnici superiori.

Eduscopio, lo studio della Fondazione Agnelli che ogni anno classifica le scuole italiane sulla base anche del tasso occupazionale degli studenti, mette in evidenza, in un’elaborazione ad hoc per Il Sole 24 Ore, come al Centro-Nord gli istituti tecnici-tecnologici e tecnico-economici portino a un’occupazione che va oltre il 60%. I dati sono riferiti ai diplomati nel 2014, nel 2015 e nel 2016.

In particolare gli istituti superiori con indirizzo economico, tra Centro e Nord, permettono di accedere con facilità al mercato del lavoro nel 70% dei casi e anche in Puglia, nel 40% dei casi, per quegli indirizzi è possibile trovare un’occupazione.

E ancora, gli indirizzi della scuola superiore da scegliere che danno buone opportunità lavorative sono:

  • quelli dell’ambito tecnico-tecnologico (informatica, telecomunicazioni, energia, meccatronica);
  • quelli legati a industria e artigianato (opportunità in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna).

Il quadro così delineato dovrebbe dare un aiuto ed essere da orientamento nella scelta della scuola superiore per quegli studenti ancora indecisi e che hanno come obiettivo primario un’occupazione solida e uno stipendio sicuro subito dopo il diploma.

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