Tutta Italia in zona gialla da lunedì, tranne 5 regioni in arancione e la Sardegna unica zona rossa. Ecco come cambiano i colori delle regioni dal 26 aprile
Tutte le regioni in zona gialla, tranne 5 che resteranno in zona arancione e 1 in zona rossa: è questo lo scenario che si apre da lunedì 26 aprile, dopo l’atteso report settimanale Iss e la firma dell’ordinanza da parte del ministro Roberto Speranza.
Dalla cabina di regia di oggi è emerso che l’indice Rt medio in Italia è sceso a 0.81 ed è in calo anche l’incidenza (159/100mila abitanti), ma è sopra la soglia dell’1 in quattro regioni.
In attesa del cambio del prossimo lunedì, l’Italia è al momento tinta di arancione, con solo 3 regioni (Puglia, Valle D’Aosta e Sardegna) collocate in fascia rossa.
A essere confermata è la zona rossa proprio per la Sardegna, unica regione nella fascia più elevata di restrizioni dal 26 aprile in Italia.
Per le regioni in zona gialla significherà ristoranti e bar aperti a pranzo e cena all’aperto, spostamenti liberi tra regioni, musei aperti e spettacoli consentiti anche al chiuso, e possibilità di praticare sport di squadra all’aperto.
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I dati sono confermati dal monitoraggio Iss-Ministero della Salute: è zona gialla per Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Molise, Liguria, Marche, Campania, Trento e Toscana.
“Da lunedì saremo zona gialla. Riapriamo finalmente, ma non riapriamo al Covid e quindi stiamo attenti”, aveva già annunciato in proposito il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
In zona arancione saranno solo 5 le regioni da lunedì: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Resta rossa - ad appena un mese dall’essere l’unica regione italiana bianca - la Sardegna, ancora alle prese con diffusi focolai sparsi per il territorio.
I dati dell’ultimo monitoraggio
Scende l’indice Rt nazionale, ma 4 regioni hanno un Rt puntuale superiore a 1. Tra queste, Calabria e Molise presentano una trasmissibilità compatibile con uno scenario 1, mentre Basilicata e Sicilia hanno dati da scenario 2.
L’incidenza dei contagi resta alta in Sardegna, Puglia e Valle D’Aosta, le uniche regioni attualmente in zona rossa. La Valle D’Aosta va ad aggiungersi a Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata nella lista delle regioni in zona arancione da lunedì 26 aprile.
Passa dall’arancione al giallo la Campania, che era stata in dubbio fino all’ultimo visto un Rt al limite che sembrava potesse significare almeno altri 7 giorni di arancione.
Criteri per passare in zona gialla
Per essere classificata zona gialla una regione deve avere uno scenario di tipo 1 e un livello di rischio da basso a moderato, un valore Rt inferiore a 1 e valori sotto la soglia del 30% per le terapie intensive e sotto il 40% nei reparti di area medica. Con un’incidenza pari o superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti scatta la zona rossa e un Rt pari o superiore a 1,25 si diventa rossi, mentre Rt pari o superiore a 1 si passa a zona arancione.
A inizio mese il premier Mario Draghi aveva annunciato che uno dei nuovi criteri da considerare per consentire a una regione di riaprire sarebbe stato il dato sui vaccini agli over 70, 80 e fragili. Ma nel decreto appena approvato non vi è traccia di questa novità, e a pochi giorni dalla ripartenza poche regioni, tra quelle candidate alla zona gialla, possono vantare ottimi numeri in termini di campagna vaccinale per le categorie più vulnerabili.
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