Il nuovo DPCM limita anche gli spostamenti, ecco quando si può uscire di casa e quando invece è vietato.
Il nuovo DPCM introduce limitazioni anche per gli spostamenti, non solo tra le regioni ma anche all’interno del proprio comune. Da diverse settimane il governo ha esortato i cittadini a limitare quanto più possibile gli spostamenti dalle proprie abitazioni se non per validi motivi.
Adesso con l’introduzione del nuovo documento firmato dal premier Conte viene vietata l’uscita dalla propria abitazione in alcune fasce orarie o in alcune regioni d’Italia. Ecco quali sono.
Quando si può uscire di casa
Le limitazioni agli spostamenti prevedono l’obbligo di rimanere nelle proprie case durante il coprifuoco, ossia dalle ore 22 alle 5 del mattino, durante questa fascia oraria non è possibile uscire dalla propria casa in tutto il territorio nazione.
Ulteriori limitazioni si applicano in misura diversa in base alle varie aree individuate dal Governo (gialla, arancione e rossa). In relazione alla classificazione della Regione di appartenenza infatti si prevedono delle restrizioni più o meno rigide che motivano le uscite dalla propria abitazione, nello specifico:
- Nella zona gialla non sono imposti particolari vincoli alle uscite dalla propria abitazione, anche se rimane ila raccomandazione di limitare il più possibile gli spostamenti. È consentito anche muoversi liberamente tra i vari comuni e in altre regioni gialle.
- Nelle zone arancioni invece si può uscire dalla propria abitazione solo per raggiungere altre luoghi all’interno del proprio comune di residenza, e dunque vengono vietati gli spostamenti al di fuori di esso se non per comprovati motivi di lavoro, studio, salute o necessità.
- Nelle zone rosse invece si può uscire dalla propria abitazione solamente per motivi di lavoro, studio, salute o necessità. Ogni altra forma di spostamento è vietata.
In sintesi quindi per le zone gialle non vi sono particolari limitazioni, in quelle arancioni è possibile uscire di casa solamente per:
- acquistare un bene;
- usufruire di un servizio (ad esempio per andare dal parrucchiere, ma anche al ristorante);
- svolgere attività sportiva o motoria. Questa - vista la chiusura di palestre e piscine - è consentita “all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti”;
- andare a scuola;
- andare a lavoro (con la richiesta, però, di incentivare lo smart working laddove possibile);
- esigenze di salute;
- andare a trovare un congiunto, con la raccomandazione, però, di utilizzare sempre i dispositivi di protezione.
Nelle zone rosse invece non si può mai uscire di casa tranne che per motivi di lavoro, studio, salute o necessità.
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