Nelle ultime ore sono stati diversi i politici a cui è stata assegnata una scorta: ecco quanto costa mettere sotto tutela da parte dello Stato chi ha subito minacce oppure è esposto a situazioni di rischio.
L’emergenza coronavirus sta stravolgendo le nostre esistenze e, come purtroppo è facile da immaginare, sta esasperando anche gli animi di diversi cittadini alle prese con una difficile ripartenza dopo la serrata del lockdown.
Solo così è possibile spiegare la pericolosa escalation di minacce che ha coinvolto, trasversalmente, diversi personaggi politici non a caso tra quelli più esposti sul fronte della battaglia contro il coronavirus.
Nelle ultime ore, il primo a essere messo sotto scorta a causa delle minacce ricevute è stato Pierpaolo Sileri, viceministro 5 Stelle alla Salute che avrebbe avuto anche delle pressioni con tentativi di corruzione.
A breve distanza, sempre a causa delle minacce ricevute è stato necessario assegnare una scorta anche al governatore della Lombardia il leghista Attilio Fontana e a Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione targata Movimento 5 Stelle.
Perché viene assegnata una scorta
Prima di vedere quanto può costare mettere un politico sotto scorta, è bene ricordare che il finire sotto tutela non è una scelta da parte dell’interessato, ma viene deciso dal Ministero dell’Interno e in particolare dall’Ucis, l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza.
Spetta proprio all’Ucis, in base alle informazioni analizzate, decidere se mettere un politico sotto scorta, con sempre lo stesso ufficio che poi ha il potere di revocare la misure se lo ritiene opportuno.
Detto questo, le cifre fornite dal Viminale al luglio 2019 parlano di 569 persone in totale che in Italia vivono sotto scorta. Tra di questi ci sono 82 politici, anche se adesso questo numero è aumentato viste le recenti assegnazioni.
Per assicurare questo servizio il Ministero dell’Interno, oltre a fornire 404 vetture blindate e 234 vetture non specializzate, a giugno 2019 impiegava in totale 2.015 agenti specializzati.
Nel dettaglio per i politici ci sono quattro livelli di scorta.
- Primo livello: 2 o 3 auto blindate con 3 agenti ciascuna
- Secondo livello: 2 auto blindate con 3 agenti ciascuna
- Terzo livello: 1 auto blindata con 2 agenti
- Quarto livello: 1 auto non blindata con 1-2 agenti
I costi
Nel 2012 si è stimato che per l’intera attività di scorta il Viminale spendeva in totale circa 250 milioni ogni anno. In seguito della diminuzione delle persone sotto tutela e ai tagli della spending review, adesso la cifra dovrebbe essere inferiore.
Secondo Panorama Laura Boldrini, quando era Presidente della Camera, aveva una scorta formata da 27 uomini per un costo totale annuo di 1,1 milioni, definendola la “scorta più imponente d’Europa”.
“Risulta clamorosamente falsa l’affermazione - ha poi replicato con una nota lo staff dell’allora Presidente della Camera - che già più volte è stata smentita in passato, secondo cui Laura Boldrini avrebbe ‘la scorta più imponente d’Europa’: neanche in Italia il suo dispositivo di sicurezza rientra tra quelli con il maggior numero di operatori”.
Al momento comunque Laura Boldrini, alla quale negli anni purtroppo non sono mancate le minacce anche adesso ricopre soltanto il ruolo di deputata, dovrebbe avere a disposizione un solo agente di scorta.
Secondo Il Fatto Quotidiano infine, nel 2002 Silvio Berlusconi invece aveva una “quarantina di uomini divisi in due squadre di 20 ciascuna e due auto blindate per una spesa superiore ai 200.000 euro al mese “, che all’anno farebbero in totale 2,5 milioni.
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