Quanto guadagna un addetto alle pulizie? Lo stipendio

Teresa Maddonni

5 Gennaio 2020 - 15:19

L’addetto alle pulizie può essere dipendente o libero professionista, ma quanto guadagna? La retribuzione dipende dal tipo di contratto e dall’esperienza. Vediamo a quanto ammonta lo stipendio.

Quanto guadagna un addetto alle pulizie? Lo stipendio

Il lavoro dell’addetto alle pulizie è molto vario sia per la tipologia di contratto sia per lo stipendio. Un addetto alle pulizie può lavorare a titolo personale, può quindi essere libero professionista regolare con ditta individuale, ma può anche essere dipendente assunto da una ditta di pulizie.

La variazione dello stipendio è determinata dalla tipologia di contratto che disciplina la prestazione. Anche le mansioni possono cambiare a seconda che si lavori per una famiglia come addetto alle pulizie o governante, che si presti servizio in una scuola, ospedale, ufficio, enti pubblici e privati in generale.

Abbiamo visto quanto guadagna un’estetista dando indicazioni utili a chi desidera intraprendere questa carriera, vediamo ora lo stipendio di un addetto alle pulizie, le mansioni e la tipologia contrattuale.

Le mansioni dell’addetto alle pulizie

Le mansioni dell’addetto alle pulizie possono variare a seconda dell’ambiente in cui si lavora: il lavoro presso una casa privata prevederà alcune pratiche che negli ospedali o in un’azienda non sono richieste.

In generale un addetto alle pulizie deve conoscere e rispettare le norme igienico-sanitarie vigenti, specie se lavora in una struttura sanitaria, deve altresì conoscere le norme di sicurezza specie per l’utilizzo di prodotti chimici altamente pericolosi per la salute.

Qualora l’addetta alle pulizie lavori per un’azienda che ha determinati macchinari che richiedono lavaggio e igienizzazione, dovrà anche essere eventualmente in possesso di una certificazione ufficiale apposita. Proprio per il rispetto dell’igiene e della sicurezza personale è buona prassi che l’addetto alle pulizie indossi una divisa.

Il contratto dell’addetto alle pulizie: dimissioni e ferie

Un addetto alle pulizie può avere diverse tipologie di contratto. Se dipendente di un’azienda privata il lavoro è disciplinato dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro dei Servizi di Pulizia e Servizi Integrati/ Multiservizi. L’addetto alle pulizie può essere anche un libero professionista con ditta individuale.

Per quanto riguarda il dipendente il CCNL va a tutelare i lavoratori che prestano servizio per ditte di pulizia o multiservizi.

La retribuzione dell’addetto alle pulizie varia a seconda del livello di inquadramento e può essere assunto a contratto a tempo determinato o indeterminato. Il Contratto Collettivo inoltre disciplina le procedure di assunzione delle ditte multiservizi in caso di appalto.

Qualora infatti la ditta prenda un appalto per un lavoro con addetti alle pulizie, al termine dello stesso deve impegnarsi a mantenere i suoi lavoratori.

Un addetto alle pulizie a seconda dell’esperienza avrà un livello differente che prevede anche uno stipendio diverso.

Sarà un III° o IV° livello se specializzato. Al tipo di contratto corrisponde anche un diverso trattamento in merito a ferie e possibilità di dimissioni.

Con un contratto a tempo determinato le dimissioni possono avvenire in tronco se per giustificato motivo, mentre per il contratto a tempo indeterminato è possibile abbandonare il posto di lavoro in qualsiasi momento ovviamente rispettando i termini del preavviso. Se è l’azienda a predisporre il licenziamento deve concedere all’addetto alle pulizie il preavviso.

Per un lavoratore che si trovi inquadrato in un livello tra il II° e il V° il preavviso deve essere:

  • di 1 mese se si lavora da meno di 5 anni;
  • di 1 mese e 15 giorni per chi ha un’anzianità di servizio che va dai 5 ai 10 anni;
  • di 2 mesi per chi ha un’anzianità di servizio superiore ai 10 anni.

Se è il lavoratore a dimettersi i tempi di preavviso sono la metà.

Anche le ferie sono disciplinate dal CCNL. Se si lavora 5 giorni a settimana i giorni di ferie sono 22, per 6 giorni settimanali sono invece 26. Per i nuovi assunti che lavorano come addetti alle pulizie da meno di un anno le ferie sono proporzionate ai mesi lavorati. In caso di matrimonio si ha diritto anche ai 15 giorni di congedo matrimoniale.

Ricordiamo che per gli addetti alle pulizie nelle scuole assunti da ditte appaltate è previsto un concorso scuola per personale ATA che li trasformerà in dipendenti pubblici del Miur.

Lo stipendio di un addetto alle pulizie: dipendente e libero professionista

Lo stipendio dell’addetto alle pulizie varia a seconda del livello e dell’anzianità. Un addetto alle pulizie farà riferimento, se assunto, al CCNL e alle tabelle retributive specifiche. Facciamo riferimento alla paga base minima.

  • Livello 1: 604,78 euro;
  • Livello 2: 659,21 euro;
  • Livello 3: 713,64 euro;
  • Livello 4: 774,11 euro;
  • Livello 5: 846,68 euro;
  • Livello 6: 1.052,30 euro;
  • Livello 7: 1.215,60 euro;

Un dirigente nei multiservizi arriva a guadagnare anche 1.330,50 euro. Di base un addetto alle pulizie senza esperienza arriva a guadagnare non più di 700 euro e con almeno 20 anni di esperienza lo stipendio non va oltre i 1.200 euro.

Diversa è la situazione nel caso di un addetto alle pulizie libero professionista che voglia costituire una ditta individuale. Egli dovrà prima di tutto aprire una partita Iva portando la documentazione all’Agenzia delle Entrate dichiarando il codice Ateco della propria attività: 81.21.00 – Pulizie generali (non specializzata) di edifici.

Poi dovrà procedere all’iscrizione presso la Camera di commercio come artigiano e all’apertura della posizione contributiva presso l’INPS. Nella scelta del regime fiscale che intende adottare l’addetto alle pulizie può scegliere tra regime forfettario e regime semplificato:

  • regime forfettario: i ricavi non devono superare i 65.000 euro l’anno e prevede un’unica imposta sostitutiva del 15%;
  • regime semplificato: i ricavi non devono superare i 400.000 euro l’anno se si vendono servizi e i 700.000 per altra attività, con imposte IRAP; IRPEF, addizionali e altre;

Se la ditta è individuale comunque la scelta ricadrebbe sul regime forfettario.

Per l’addetto alle pulizie che sceglie il regime forfettario l’imposta sostitutiva è del 5% per i primi 5 anni a patto che si rispettino determinate caratteristiche:

  • i ricavi, nel caso in cui si stia rilevando un’attività, non devono essere superiori ai 65.000 euro all’anno;
  • non bisogna aver svolto prima dell’apertura della partita Iva alcuna attività di impresa né individuale né collettiva;
  • l’attività deve essere nuova e non una prosecuzione dell’attività precedente con nuova partita Iva.

Per maggiori dettagli rimandiamo a una guida sul regime forfettario 2019 e a una guida sulle varie tipologie di regime fiscale di Money.it.

Iscriviti a Money.it