È arrivato il via libera dell’Aifa alla somministrazione della quarta dose del vaccino anti-Covid: in Italia per primi saranno interessati circa 500.000 fragili.
Quarta dose del vaccino anti-Covid, l’Italia è pronta ad accelerare nonostante lo scetticismo palesato dell’Ema a riguardo, con l’Agenzia europea per i medicinali che nei giorni scorsi ha parlato di “dati ancora insufficienti”.
Venerdì 18 febbraio si è tenuta una riunione dell’Aifa, la nostra Agenzia italiana del farmaco, che ha dato il disco verde alla somministrazione della quarta dose del vaccino ai soggetti più fragili.
In un primo momento, da quello che emerge secondo i dati attuali, il nuovo step della campagna vaccinale in Italia dovrebbe interessare soltanto trapiantati e immunodepressi, per un totale di circa 500.000 persone che potrebbero essere interessate.
Con il via libera da parte dell’Aifa - come sperato e atteso dal Ministero della Salute e da alcune Regioni - in Italia la somministrazione della quarta dose del vaccino Covid per i più fragili inizierà a marzo, a patto che siano passati almeno 120 giorni dalla terza inoculazione.
leggi anche
Nuovo super-vaccino italiano, possibile svolta contro il Covid: “Efficace contro tutte le varianti”
Vaccino: la quarta dose in Italia
Se da una parte il Governo sta iniziando a calendarizzare l’allentamento delle misure restrittive nella speranza che presto si possa ritornare a quella normalità ormai perduta da due anni, dall’altra il ministro Roberto Speranza sta continuando a predicare prudenza in quanto “il Covid non è magicamente evaporato”.
Per questo l’Aifa, in breve tempo e su richiesta del Ministero della Salute, ha autorizzato la somministrazione della quarta dose del vaccino anti-Covid ai più fragili già a partire da marzo. Anche se, in attesa di ulteriori dati, la platea dei destinatari anche in Italia alla fine potrebbe allargarsi.
In Israele infatti la quarta dose adesso è stata raccomandata per tutti gli over 18 dopo che, inizialmente, era stata prevista solo per i più anziani. In Corea del Sud invece sono interessati gli over 60 e in Svezia gli over 80.
Come fatto intendere da diversi scienziati, appare probabile che per i prossimi anni dovremmo fare tutti una somministrazione all’anno del vaccino. Il dubbio però riguarda quale preparato utilizzare.
Molti esperti infatti hanno sottolineato come, fragili esclusi, non sia utile fare una quarta dose con gli stessi preparati che attualmente abbiamo in uso. A settembre, quando dovrebbero essere pronti i vaccini tarati ad hoc contro Omicron, allora il discorso potrebbe cambiare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA