La Brexit può far saltare la partita per la conquista di RCS? La risposta è sì. Ecco perché.
Brexit: se la Gran Bretagna deciderà di abbandonare l’Unione Europea con il prossimo referendum del 23 giugno, sia Urbano Cairo che la cordata di Andrea Bonomi potrebbero mollare la presa e rinunciare alla scalata di RCS.
L’evento politico più atteso dell’anno, oltre a ridisegnare i confini politico-economici della Ue, rischia dunque di influenzare una partita decisiva per gli assetti imprenditoriali nel contesto dell’informazione italiana. Vediamo nel dettaglio il perché.
RCS: ecco perché la Brexit potrebbe far saltare la scalata
Lo spettro della Brexit incombe su una trattativa già delicata di per sé. Dando uno sguardo ai prospetti informativi di entrambi i contendenti è possibile trovare la cosiddetta condizione MAC (material adverse change, ndr).
Che cosa comporta questa condizione? In buona sostanza, l’offerta va in porto solo se non si verificano determinati avvenimenti negativi, tra cui appunto la Brexit, con l’inevitabile impatto sui mercati finanziari che questo evento produrrebbe.
RCS: la condizione MAC di entrambi i prospetti
Dunque, se i cittadini della Gran Bretagna voteranno per lasciare la Ue, la trattativa per il controllo di RCS è destinata a saltare? Proprio così, esiste questa possibilità.
Basta analizzare i prospetti dei due contendenti per farsi un’idea. Sul documento della Cairo Communication si legge testualmente:
Ancorché non prevedibili è possibile, in via meramente esemplificativa, includere, tra gli eventi attinenti al contesto politico o economico, una crisi rilevante del credito o dei mercati finanziari anche in seguito all’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, o l’uscita di uno o più paesi europei dalla cosiddetta Eurozona.
Simile la dicitura presente sul prospetto presentato da Bonomi&C:
In via meramente esemplificativa, tra gli eventi o situazioni straordinari attinenti al contesto politico ed economico-finanziario possono includersi una crisi rilevante del credito o dei mercati finanziari anche in seguito all’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, o l’uscita di uno o più paesi europei dalla cosiddetta Eurozona.
RCS: l’offerta di Cairo
Proprio lunedì 13 giugno è entrata nel vivo la partita per il controllo del gruppo editoriale - che pubblica, tra le altre testate, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport - con l’Ops (offerta pubblica di scambio) avanzata dal numero uno di La7, il quale propone di scambiare ogni titolo RCS con 0,12 azioni della Cairo Communication, valutando 0,54 euro per azione (stando ai prezzi di Borsa dello scorso venerdì) il gruppo fondato da Angelo Rizzoli. L’offerta di Cairo terminerà l’8 luglio.
RCS: l’offerta di Bonomi e soci
Dal 20 giugno al 15 luglio sarà invece la volta dell’Opa (offerta pubblica d’acquisto) di International Media Holding, cordata che ha come punto di riferimento Andrea Bonomi, numero uno di Investindustrial, sostenuto da azionisti storici di RCS quali Mediobanca, Unipol, Diego Della Valle e Pirelli: la NewCo mette sul piatto 70 centesimi in contanti per ogni azione RCS.
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