L’Italia non può aspettare il 2021 per ricevere i fondi del Recovery Fund, ma c’è bisogno di liquidità immediata per far ripartire il Paese, secondo Luigi di Maio.
Il dibattito sul Recovery Fund non si arresta e anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha espresso la sua posizione affermando che in queste ore si sta “disegnando il futuro dell’Europa” ma che non è “possibile aspettare il 2021 per avere soldi che servono alle nostre aziende, alle nostre famiglie ai nostri giovani disoccupati”. L’Italia ha bisogno di liquidità immediata per poter ripartire e riprendersi dalla crisi dovuta al coronavirus, proprio per questo motivo è impensabile per il politico pentastellato aspettare così tanto tempo.
Recovery Fund, non si può aspettare il 2021
La situazione economica italiana sta versando in una profonda crisi economica senza precedenti dal dopoguerra, ha precisato Di Maio nel corso di un’intervista per Sky TG24, per questo motivo è necessario l’intervento dell’Europa per aiutare il nostro Paese a ripartire.
“Per me il Recovery Fund significa poter spendere tutti i soldi che servono e non è che i debiti ce li deve pagare qualcun altro, dobbiamo investire nelle imprese e nelle famiglie e se l’economia crescerà i soldi rientreranno per pagare il debito”, ha affermato Di Maio, aggiungendo che in un momento come questo è assolutamente impensabile dibattere su una possibile caduta del Governo e su eventuali rimpasti.
Durante la pandemia, continua Di Maio, abbiamo visto due Unioni Europee, quella delle scuse di Ursuka Von Der Leyen rispetto ad un primo approccio non efficace e quella di adesso, che “ha sospeso il patto di stabilità, permette di fare i prestiti alle imprese con il 100% di garanzia pubblica, le gare d’appalto semplificate, Sure per l’assicurazione sull’occupazione, i prestiti Bei e adesso c’è il Recovery Fund”.
Il problema principale adesso non è tanto quanti soldi arriveranno, ma quando, dal momento che “non possiamo aspettare giugno 2021, dobbiamo assolutamente lavorare e i prossimi Consigli Europei saranno cruciali”.
Necessario riaprire i confini nazionali
Forte anche dei dati sull’indice di contagio, Di Maio ha parlato anche della necessità di riaprire i confini e far ripartire il turismo, uno dei settori maggiormente colpiti a livello economico dalla crisi del coronavirus.
“Abbiamo fatto già tre visite, qui a Roma è venuto quattro giorni fa il ministro degli Esteri francese, siamo stati a Berlino e a Lubiana. Adesso andrò in Grecia”, ha spiegato Di Maio, precisando che queste missioni hanno come obiettivo quello di far riaprire i confini il prossimo 15 giugno, per poter tornare ad accogliere i turisti nel nostro Paese.
“C’è un dato che l’Unione Europea ha fissato: bisogna vedere negli ultimi sette giorni quanti nuovi contagi ci sono ogni centomila abitanti, la linea rossa europea è oltre i 50 nuovi contagi negli ultimi sette giorni per ogni centomila abitanti. L’Italia è a 3,2. Quando spieghiamo queste cose con le missioni che stiamo facendo, si aprono i confini”, ha concluso il politico.
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