Recovery Plan, undici Paesi UE lo hanno già presentato: Italia in ritardo?

Alessandro Cipolla

20/01/2021

Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis ha reso noto che già undici Paesi hanno recapitato a Bruxelles il loro Recovery Plan: in Italia invece al momento tutto è bloccato dalla crisi di governo, con i tempi per l‘arrivo dei soldi che così potrebbero allungarsi.

Recovery Plan, undici Paesi UE lo hanno già presentato: Italia in ritardo?

Undici Paesi facenti parte dell’Unione Europea hanno già presentato il proprio Recovery Plan. A darne notizia è il vicepresidente della Commissione Europea il lettone Valdis Dombrovskis.

Già undici Stati membri hanno proposto il loro piano nazionale di ripresa e resilienza - ha affermato Dombrovskis a margine dell’Ecofin - mentre altri Stati hanno presentato parti del piano”.

Il vicepresidente ha poi auspicato che, entro la seconda settimana di febbraio, dal Parlamento Europeo possa arrivare il via libera anche al Recovery and Resilience Facility, che in pratica è il veicolo con cui vengono assegnati i fondi previsti dal Next Generation Eu.

Se l’Europa pare accelerare sul tema del Next Generation Eu, il Recovery Plan dell’Italia che vale ben 220 miliardi invece appare essere fermo, visto lo stallo politico che si è creato nel governo dopo la crisi aperta da Italia Viva e non ancora risolta.

Recovery Plan, Italia in ritardo?

Dopo il doppio voto prima alla Camera e poi al Senato, nonostante la fiducia incassata in Aula per Giuseppe Conte la crisi di governo non è ancora finita. A Palazzo Madama infatti c’è stata solo una maggioranza relativa, con tutto che così rimane in sospeso.

Un pantano politico che senza dubbio si sta riflettendo anche sull’azione del governo, sostanzialmente fermo da giorni anche se a breve il Parlamento darà il suo via libera a provvedimenti urgenti come lo scostamento di bilancio.

Il Recovery Plan dell’Italia così, autentico casus belli del passo indietro di Italia Viva, è così al momento in naftalina in attesa di capire se questo governo, anche a seguito di un rimpasto, riuscirà ad andare avanti o meno.

Il testo in teoria ora è pronto, dopo le modifiche chieste proprio dai renziani e che stando al parere unanime dei giallorossi avrebbero migliorato il piano, ma resta da capire a questo punto quando sarà inviato in Parlamento.

Prima della crisi di governo, Conte confidava di poter approvare il Recovery Plan entro la fine di febbraio, per poi inviare il documento all’Unione Europea chiamata poi a valutare le proposte presenti.

Questo processo di verifica dovrebbe durare diversi mesi, con i soldi che stando al programma iniziale comincerebbero così iniziare ad arrivare nelle nostre casse durante l’estate, al più presto a giugno.

Più l’italia invierà in ritardo il suo Recovery Plan e più si allungheranno i tempi per avere questi fondamentale fondi: se uno dei motivi della crisi era quello di far “correre” il governom al momento l’effetto è stato senza dubbio esattamente il contrario.

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