Lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro, per finanziare il decreto Ristori 5, ha ottenuto il via libera del Parlamento. I dettagli.
Il nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro è atteso oggi in Parlamento.
Le due Camere hanno votato l’autorizzazione all’ennesimo indebitamento per finanziare importanti ed urgenti misure di sostegno per l’economia.
Oggi, 20 gennaio, il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza con 291 voti favorevoli, nessun contrario e un’astensione. Poco dopo, la Camera ha approvato con 523 voti a favore, tre contrari e due astenuti. Lo scostamento di bilancio è stato annunciato dal ministro Gualtieri e indirizzato principalmente al Decreto Ristori 5.
È previsto lo stanziamento di nuovi fondi - pari a 32 miliardi di euro - per rinfrancare l’economia italiana indebolita dalla pandemia. Il deficit è stato approvato in Consiglio dei ministri.
L’intervento - rivisto al rialzo rispetto all’ultimo Decreto Ristori da 8 miliardi di euro - si aggiunge così alle quattro misure anti-Covid già approvate dal Governo nel corso del 2020: finora, lo scostamento di bilancio complessivo è stato di 108 miliardi di euro (a cui ora andrà sommato il volume di aiuti del Decreto Ristori 5), portando il deficit italiano a quota 10,8% del Pil.
Nonostante la crisi di Governo in corso, con l’esecutivo targato Conte che ha incassato una maggioranza non solida ieri in Senato e lunedì alla Camera, lo scostamento di bilancio ha avuto il via libera.
Quinto scostamento di bilancio in un anno, cresce il deficit dell’Italia
Le misure emergenziali varate dal Governo negli ultimi mesi si sono tradotte inevitabilmente in un maggiore indebitamento del Paese: con il Decreto Ristori 5, gli scostamenti di bilancio superano infatti i 130 miliardi di euro in un anno.
Interventi, questi, garantiti comunque dalla sospensione dei vincoli del Patto di Stabilità che Bruxelles ha concesso nell’arco del 2020. La proroga della clausola di sospensione, come annunciato dal commissario europeo per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, è cosa certa, ma il Governo dovrà comunque tracciare un piano di rientro al termine dell’emergenza sul fronte pandemico: nel 2020, a causa della contrazione del Pil e degli interventi anti-Covid, il deficit italiano è schizzato al 10,8% del Pil, ma la partita per l’anno in corso è appena iniziata.
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L’obiettivo di ridurre il deficit al 7% del Pil nei prossimi dodici mesi, al momento, sembra ancora un miraggio: unitamente alla volubilità della pandemia, ci sarà infatti il peso del nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro che inizierà a gravare sui conti pubblici nei primi mesi del 2021.
Sotto i riflettori soprattutto il primo trimestre dell’anno, che non potrà ancora beneficiare dell’effetto-vaccino, delle misure espansive introdotte nell’ultima manovra e delle risorse garantite dal Recovery Fund: per la crescita, dunque, c’è ancora da attendere, anche se gli analisti non vedono un ritorno ai livelli pre-Covid prima del 2023, come recentemente ribadito dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
Cosa finanzieranno i 32 miliardi del Decreto Ristori 5?
In ogni caso, il Decreto Ristori 5 è considerato uno strumento cruciale per risollevare l’economia nazionale nel pieno della seconda ondata e, nonostante l’inevitabile impatto sui fondamentali già deboli del Sistema Italia, il Parlamento lo ha approvato.
In tal senso, si è registrato un graduale riavvicinamento tra la fronda renziana e l’asse Pd-M5S: lo scostamento di bilancio ha superato la prova del Parlamento e, in quest’ottica, il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, ha ribadito la lealtà del partito al Governo.
Nella relazione trasmessa alle Camere si sottolinea:
“per l’anno 2021, il ricorso all’indebitamento di 32 miliardi di euro in termini di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, 35 miliardi di euro in termini di fabbisogno e di 40 miliardi di euro per il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, in termini di competenza, e di 50 miliardi di euro in termini di cassa”
A cosa servono, nello specifico, queste ingenti risorse? Sostegno a imprese e lavoratori colpiti dai blocchi, sanità e vaccini sono tra gli obiettivi. La ripartizione dovrebbe comprendere 5 miliardi di euro che saranno utilizzati per finanziare la cassa integrazione, aggiungendo dunque diciotto settimane di coperta protettiva per aziende e lavoratori alle dodici già previste dalla manovra di fine anno.
Altri 3 miliardi di euro – come caldeggiato lungamente da Italia Viva – sono destinati ad allentare la pressione sul sistema sanitario italiano, con circa la metà dei fondi che servirà a finanziare l’approvviggionamento di nuovi vaccini. Previsti nuovi interventi, inoltre, in favore della scuola e dei Comuni.
Gli aiuti diretti alle aziende, invece, costituiranno solo la metà dei 32 miliardi di euro previsti dal nuovo scostamento di bilancio e, a differenza dai precedenti Decreti, i finanziamenti non saranno esclusivamente a fondo perduto: il Governo sta infatti ragionando sui crediti d’imposta, ovvero su detrazioni fiscali da applicare nei prossimi mesi.
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