Reddito di Cittadinanza: l’Ocse si congratula con l’Italia ma chiede di rivedere la politica attiva. Serve migliorare il programma di ricerca e formazione del lavoro.
Reddito di Cittadinanza promosso anche dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico): importante conferma per la misura di sostegno che in Italia attira ancora molte critiche.
Dopo la “promozione” della Corte dei Conti, la quale ha chiesto però di slegare il sostegno economico dalla politica attiva, ecco che anche uno degli organismi internazionali più importanti riconosce l’importanza di questa misura, specialmente nel periodo della pandemia dove il Reddito di Cittadinanza è servito per “migliorare la sicurezza sociale”.
Una presa di posizione che sicuramente rafforza il Reddito di Cittadinanza, in un periodo in cui la misura è oggetto di valutazione da parte del Comitato scientifico nominato dal nuovo Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Va detto che anche Orlando si è detto subito favorevole al Reddito di Cittadinanza come sostegno economico, non mettendo mai in discussione il proseguimento della misura.
Semmai, la valutazione riguarda la parte di politica attiva, vista la necessità di migliorare i risultati raggiunti in questi mesi.
Perché l’Ocse ha promosso il Reddito di Cittadinanza
L’Ocse ha parlato di Reddito di Cittadinanza nel rapporto “Going for Growth”, nel quale c’è uno spazio dedicato ad alcune riforme attuate in Italia negli ultimi anni. Ad esempio, qui l’Ocse ha promosso il piano Cashless per incentivare i pagamenti digitali, come pure la riforma che ha portato al taglio del cuneo fiscale sul lavoro.
E tra le misure che hanno raccolto i complimenti dell’organismo internazionale c’è anche il Reddito di Cittadinanza. Una misura che guarda al tessuto sociale, ed è per questo che l’Ocse la promuove: questa, infatti, è stata in grado di “migliorare radicalmente la rete di sicurezza sociale, introducendo maggiori benefici per le famiglie insieme a condizioni più rigorose”.
Insomma, bene il sostegno economico per le famiglie in difficoltà, con benefici specialmente nel periodo della pandemia. Ma, anche in questo caso, si tratta di una promozione a metà.
Reddito di Cittadinanza: serve migliorare i programmi di ricerca e formazione del lavoro
Anche l’Ocse, però, ha in parte riconosciuto una difficoltà del secondo meccanismo collegato al Reddito di Cittadinanza, ossia la politica attiva per il lavoro.
In tema di lavoro, infatti, l’Organizzazione si è congratulata con l’Italia per gli incentivi fiscali introdotti per incoraggiare l’assunzione di giovani e donne, i quali sono stati rafforzati dall’ultima Legge di Bilancio (con la possibilità di un ulteriore miglioramento con il Decreto Sostegni bis).
Lato lavoro e Reddito di Cittadinanza, però, c’è ancora molto da fare. Si fa riferimento direttamente all’Anpal, l’Agenzia Nazionale Politiche attive per il Lavoro, alla quale viene chiesto di migliorare sia “la progettazione dei corsi di formazione” che dei “programmi di ricerca e formazione del lavoro”. Solo così, spiega l’Ocse, si potrà garantire che la “protezione sociale” offerta dal Reddito di Cittadinanza sostenga l’ingresso nel mercato del lavoro.
Non puntando su questi aspetti non sarà possibile migliorare i risultati che - complice lo scoppio della pandemia - fino ad oggi sono stati raggiunti dalla politica attiva, con un numero di beneficiari ricollocati inferiore a quelle che erano le attese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA