Reddito di Cittadinanza: chi lo prende verrà assunto dalle scuole?

Antonio Cosenza

04/09/2020

Reddito di Cittadinanza: possibili opportunità di lavoro nelle scuole per i percettori. Ecco la proposta di Fratelli D’Italia.

Reddito di Cittadinanza: chi lo prende verrà assunto dalle scuole?

I percettori del Reddito di Cittadinanza potrebbero essere impiegati nelle scuole dove al momento vi è una carenza di organico tra i collaboratori. Dopo la proposta di Piero Fassino riguardo alla possibilità che possano essere utilizzati i Navigator di Anpal Servizi per dare alle scuole il personale di cui hanno bisogno, ecco farsi strada la soluzione proposta da Fratelli D’Italia riguardo alla possibilità che possano essere i percettori del Reddito di Cittadinanza a colmare le carenze di organico tra i collaboratori.

Come annunciato dal leader di FdI, Giorgia Meloni, sono stati approvati due ordini del giorno che prevedono da una parte il test sierologico obbligatorio e gratuito per tutti i docenti e dall’altra l’impiego dei beneficiari del RdC per far fronte alle carenze di organico nel personale ATA. Si tratta, come spiegato dalla Meloni, di “due misure utili per poter svolgere le normali attività scolastiche con maggior sicurezza e a sostegno dei nostri studenti e di chi lavora nelle scuole”.

Maggiori dettagli su come Fratelli d’Italia vorrebbe che fossero impiegati i beneficiari del RdC nelle scuole sono stati dati nel corso della presentazione dell’ordine del giorno dai deputati di Fratelli d’Italia, Carmela Ella Bucalo e Paola Frassinetti, rispettivamente responsabile scuola del dipartimento Istruzione di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Cultura.

Reddito di Cittadinanza: chi lo prende sarà chiamato a lavorare nelle scuole?

Fratelli d’Italia ritiene possa essere una soluzione adatta a risolvere sia i problemi strutturali del RdC che quelli momentanei per la scuola quella di impiegare coloro che prendono il Reddito di Cittadinanza negli istituti scolastici.

Per Fratelli d’Italia, infatti, non si dovrebbe trattare di attività facenti parte dei PUC (e quindi non retribuite per chi prende il Reddito di Cittadinanza), ma di un vero e proprio lavoro nelle scuole. “Un modo semplice ed efficace che garantirebbe un’occupazione stabile a migliaia di italiani, ma soprattutto riuscirebbe a dare un concreto contributo per risolvere l’emergenza sanitaria nelle scuole”; così si sono espressi i deputati di FdI che hanno appoggiato l’ordine del giorno, il quale è stato poi approvato dall’assemblea.

Un lavoro vero e proprio quindi, così da aumentare l’organico dei collaboratori scolastici e far fronte alle difficoltà che si porranno davanti in questo nuovo anno di scuola. D’altronde l’emergenza da COVID-19 ha imposto il rispetto di norme necessarie per limitare i contagi e ciò ha aumentato le funzioni che dovranno svolgere i collaboratori della scuola. L’impiego dei percettori del Reddito di Cittadinanza nelle scuole, quindi, sarebbe utile per intensificare l’attività di sorveglianza, igienizzazione e pulizia di arredi e locali.

È bene sottolineare, comunque, che al momento si tratta solamente di una proposta. Con l’approvazione dell’ordine del giorno, infatti, viene espressa una direttiva politica al Governo il quale a questo punto avrà la possibilità di esprimere un proprio parere a riguardo. L’Esecutivo, quindi, potrà accogliere o non accogliere l’ordine del giorno, o potrà anche accoglierlo come raccomandazione.

Vedremo, quindi, quale sarà la decisione a riguardo ossia se anche il Governo riterrà opportuno impiegare i beneficiari del Reddito di Cittadinanza (ovviamente dando precedenza a coloro che risultano essere più occupabili) come collaboratori nelle scuole.

Personalmente riteniamo si tratti di un progetto ambizioso ma comunque difficilmente realizzabile nel breve periodo, ma solo l’evoluzione di questa situazione dirà chi ha ragione.

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