Reddito di Cittadinanza: individuati dalle autorità due tunisini che hanno utilizzato il sostegno per finanziare un pericoloso terrorista.
Reddito di Cittadinanza: nuovi furbetti accertati dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Bologna.
Tuttavia, questa volta quanto successo ha dei risvolti persino più inquietanti rispetto agli altri casi dei furbetti del Reddito di Cittadinanza rilevati dalle autorità: i soldi erogati dallo Stato, infatti, potrebbero essere serviti anche per finanziare delle attività per il terrorismo islamico.
Si tratta sicuramente di un caso isolato e non per questo bisogna condannare una misura che in questi mesi è stata di grande aiuto per molte famiglie; tuttavia, quanto successo dimostra che è importante non abbassare l’attenzione nei controlli. Ed è anche per questo motivo che l’INPS ha chiesto - e ottenuto - l’autorizzazione ad incrociare più banche dati nella fase dei controlli del Reddito di Cittadinanza così da scovare quanti più furbetti possibile.
In alcuni casi si tratta di persone che hanno provato a percepire il sostegno omettendo, o mentendo, su alcune informazioni importanti ai fini del riconoscimento del beneficio; in altre - come per quella che vi stiamo per raccontare - la storia nasconde dei risvolti più preoccupanti.
Prendevano il Reddito di Cittadinanza per finanziare attività terroristiche
Come comunicato dall’ufficio stampa della Guardia di Finanza, il Comando provinciale di Bologna ha individuato due percettori del Reddito di Cittadinanza che non possedevano i requisiti per percepire la misura.
L’indagine, in realtà, è partita con scopi differenti: i due soggetti, infatti, sono stati individuati nell’ambito delle attività di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario con finalità di finanziamento al terrorismo. I due, di nazionalità tunisina, infatti, sono stati segnalati in quanto responsabili dell’aver finanziato, fino allo scorso mese di aprile, un pericoloso foreign fighter islamico iscritto nelle liste antiterrorismo del Belgio, attualmente localizzato in Tunisia. I finanziamenti venivano trasferiti avvalendosi di un money transfer effettuato in provincia di Ferrara.
L’attività investigativa, condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, tenendo conto di segnalazioni e di operazioni sospette si è concentrata sull’analisi dei flussi di conti correnti bancari; si è anche fatto ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale messi a disposizione dall’Europol.
Ed è nella fase di valutazione delle fonti reddituali che hanno permesso ai due di finanziare il pericoloso terrorista islamico che le autorità hanno scoperto che questi risultano anche percettori del Reddito di Cittadinanza.
Come facevano i due tunisini a prendere il Reddito di Cittadinanza?
Guardando al profilo dei due tunisini ci chiediamo come abbiano fatto questi ad eludere i controlli e prendere il Reddito di Cittadinanza per una cifra che - secondo le autorità - complessivamente è pari a 12 mila euro.
Nella fase di richiesta del beneficio, infatti, i due hanno dichiarato posizioni reddituali e lavorative non veritiere e ciò ha permesso loro di farsi riconoscere il beneficio. Sarebbe bastato un incrocio dei dati, quindi, per evitare che il Reddito di Cittadinanza venisse accreditato a priori e poco importa se adesso questi saranno chiamati a restituire tutto.
Serve maggiore attenzione per evitare che storie come queste vadano a minare la credibilità di una misura che ha come obiettivo quello di supportare le famiglie che effettivamente ne hanno bisogno.
Urgono più controlli in ogni ambito: basti pensare che i due tunisini sono stati anche denunciati per il reato di invasione di terreni o edifici poiché dal 2011 risultano occupanti di un alloggio popolare pur non avendone titolo.
Com’è possibile che in oltre nove anni nessuno da parte del Comune si fosse interessato sui residenti in una casa popolare? Fatto sta che solamente adesso i due sono stati individuati dalle autorità, ma nel frattempo sono riusciti a finanziare le potenziali attività terroristiche di un foreign fighter.
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