Reddito di Cittadinanza, un milione di poveri in meno nel 2019: lo conferma l’Eurostat, ma la strada da fare è ancora molta.
Il Reddito di Cittadinanza non ha “abolito la povertà” come invece aveva dichiarato Luigi Di Maio. Ma da qui a parlare di fallimento della misura ce ne passa.
Attenzione: in questo spazio andremo ad analizzare i soli risultati ottenuti sul fronte del sostegno al reddito, dimenticando per un attimo quelle che erano le promesse fatte in merito alla possibilità che grazie alla politica attiva collegata al RdC buona parte dei percettori potesse ottenere un nuovo posto di lavoro.
Per quanto riguarda il sostegno economico - riconosciuto alle famiglie con un ISEE inferiore ai 9.360,00€ e che soddisfano altri requisiti legati a redditi e patrimoni - è l’Eurostat ad offrirci una panoramica rispetto a cosa è cambiato dall’introduzione del Reddito di Cittadinanza.
Questo, infatti, ha pubblicato i dati riguardanti il numero di persone che in Italia sono a rischio povertà. I dati guardano alla situazione del 2019, quindi il primo anno di attuazione del Reddito di Cittadinanza (che ha cominciato ad essere erogato nell’aprile del 2019).
Vediamo, quindi, cos’è cambiato rispetto all’anno precedente e quali sono i primi risultati ottenuti dal Reddito di Cittadinanza.
Il Reddito di Cittadinanza ha funzionato? Cosa dicono i dati Eurostat
Tra il 2018 e il 2019 il numero delle persone a rischio povertà è diminuito. Già questa è una buona notizia, ma i dati ci dicono che il lavoro da fare è ancora molto.
Nel dettaglio, c’è stato un calo del 2%; nei numeri, si tratta di circa un milione di persone che nel 2019 non si trovano più in una situazione di disagio economico. Nel 2018 erano 16 milioni e 441 mila, mentre nel 2019 si sono ridotti a 15 milioni e 388 mila. Un po’ poco per vantare un’abolizione della povertà.
Complessivamente l’Italia ha intrapreso un percorso proficuo, anche perché bisogna considerare che nel 2016 le persone a rischio di povertà erano oltre 18 milioni; ma allo stesso tempo non possiamo dirci soddisfatti, anche perché nel 2020 questo dato è destinato nuovamente a salire a causa della crisi economica da Covid, con il Reddito di Cittadinanza che sicuramente è servito per mitigarne gli effetti.
Riconoscere un sostegno economico alle famiglie, quindi, è stato utile in quanto ha avuto comunque un impatto importante - si parla di un milione di persone - rispetto all’area di rischio povertà ed esclusione sociale. Ciò detto, ne restano altre 15 milioni, e questo significa che questa misura - da sola - non è sufficiente.
E il fatto che con il Reddito di Cittadinanza ci sia stato solamente un 2% in meno di persone a rischio povertà conferma anche che molte famiglie che sono in difficoltà economica non riescono ad accedere a questa misura. Insomma, se proprio si vuole che il sostegno al reddito vada ad avere un forte impatto sui dati relativi alla povertà sarà necessario rivederne i requisiti e favorire l’accesso a tutte quelle famiglie che si trovano in una situazione di difficoltà.
Reddito di Cittadinanza: quali effetti nel 2020?
L’Eurostat conferma anche che la pandemia nel 2020 ha ridotto inevitabilmente i redditi degli italiani; tuttavia grazie al Reddito di Cittadinanza - oggi percepito da 1,25 milioni di famiglie per 2,9 milioni di persone coinvolte - e alle altre misure per il sostegno al reddito erogate dallo Stato, il calo è stato inferiore al 51% rispetto a quello che poteva essere in assenza di tali misure.
La speranza è che già il 2021 possa essere l’anno della ripartenza. A tal proposito, l’Eurostat suggerisce un rilancio delle politiche attive e degli investimenti, “andando a sfruttare al massimo le capacità del Paese e le opportunità del Recovery Fund”.
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