Reddito di cittadinanza, mancano pochi mesi al ricalcolo annuale: ecco tutto quello che serve sapere e quali scenari potrebbero concretizzarsi.
È in arrivo nelle prossime settimane il reddito di cittadinanza di dicembre, penultima mensilità erogata con l’ISEE 2021. L’attuale indicatore, infatti, verrà utilizzato anche per la ricarica di gennaio, dopodiché sarà necessario il rinnovo dell’ISEE per ricevere regolarmente il pagamento di febbraio 2022.
Con il rinnovo dell’ISEE, però, scatta anche il ricalcolo del reddito di cittadinanza, il quale può portare a quattro diversi scenari:
- decadenza del reddito di cittadinanza;
- taglio dell’importo;
- aumento dell’importo;
- nessuna variazione rispetto all’anno precedente.
Per questo motivo, il rinnovo dell’ISEE è un appuntamento molto temuto dai percettori del reddito di cittadinanza, specialmente da coloro che prevedono che l’indicatore possa essere più alto rispetto all’anno precedente.
A tal proposito, ecco tutto quello che c’è da sapere sul ricalcolo del reddito di cittadinanza: perché e quando viene attuato, quali sono gli scenari possibili e come comportarsi a seconda dei casi.
Ricalcolo del reddito di cittadinanza: quando e perché
Il reddito di cittadinanza è una misura assistenziale che viene riconosciuta sulla base della condizione economica del nucleo familiare.
Nel dettaglio, viene presa in esame la situazione reddituale e patrimoniale rilevata dall’ISEE, più eventuali redditi percepiti nel periodo corrente (ad esempio i redditi da lavoro impattano all’80% nel calcolo dell’importo del reddito di cittadinanza).
Tuttavia, l’ISEE deve essere in corso di validità. A tal proposito, è bene ricordare che l’ISEE ordinario scade il 31 dicembre di ogni anno, mentre quello corrente ha una scadenza di 6 mesi (e comunque non può andare oltre il 31 dicembre).
Per questo motivo, per continuare a percepire il reddito di cittadinanza è essenziale rinnovare l’ISEE alla scadenza dello stesso. A tal proposito, c’è tempo per presentare una nuova DSU fino al 31 gennaio 2022: questo perché la mensilità di gennaio verrà comunque erogata prendendo in considerazione la situazione familiare aggiornata al 31 dicembre 2021, quindi sulla base dell’ISEE 2021.
È per la ricarica in arrivo a febbraio che si guarderà l’ISEE 2022, il quale dovrà essere rilasciato entro la fine di gennaio pena la sospensione dei pagamenti.
Ricalcolo reddito di cittadinanza: quali scenari possibili e cosa fare
Come anticipato, dal ricalcolo del reddito di cittadinanza - i cui effetti si vedranno nella mensilità di febbraio e successive - possono verificarsi quattro diversi scenari.
Per capire quando ci sono più possibilità per l’uno o per l’altro è bene ricordare che mentre l’ISEE 2021 prendeva in considerazione redditi e patrimoni aggiornati al 31 dicembre 2019, l’ISEE 2022 guarderà alla situazione aggiornata al 31 dicembre 2020.
Detto questo, vediamo cosa potrebbe succedere a seconda dei casi e come comportarsi.
Decadenza del reddito di cittadinanza
Qualora tra il 2019 e il 2020 ci sia stato un netto miglioramento della situazione economica ci sono delle possibilità che il reddito di cittadinanza decada a partire da febbraio 2022, con ultima mensilità pagata a gennaio.
Questo può succedere in due casi:
- se il valore dell’ISEE 2022 supera la soglia dei 9.360,00€;
- anche se l’ISEE 2022 resta dentro la soglia dei 9.360,00€ ma il valore del reddito familiare supera la soglia consentita. Nel dettaglio, questa è di 6.000,00€ per la persona sola, mentre per i nuclei familiari più numerosi va moltiplicata per il parametro di scala di equivalenza;
La decadenza del reddito di cittadinanza al verificarsi di una delle suddette condizioni può essere risolta solamente in un modo, ossia presentando un ISEE corrente (qualora ne ricorrano le condizioni).
Con l’ISEE corrente, infatti, si guarda alla situazione reddituale e patrimoniale dell’ultimo anno (quindi al 31 dicembre 2021); dunque potrete sfruttare questa possibilità qualora tra il 2020 e il 2021 ci sia stato un netto peggioramento della condizione economica.
Taglio del reddito di cittadinanza
Se tra il 2019 e il 2020 c’è stato sì un miglioramento della situazione economica, ma non sufficiente da far perdere il reddito di cittadinanza, bisogna comunque aspettarsi una riduzione dell’importo.
In particolare, il taglio del reddito di cittadinanza scatta quando i redditi percepiti nel 2020 sono più alti di quelli del 2019. Anche in questo caso l’unica soluzione è quella di presentare un ISEE corrente e sperare in un nuovo abbassamento delle soglie reddituali.
Aumento del reddito di cittadinanza
Se diversamente la situazione reddituale era migliore nel 2019 rispetto al 2020, molto probabile visto che nel frattempo c’è stato lo scoppio della pandemia con tutte le conseguenze del caso, è quasi certo che ci sarà un aumento dell’importo del reddito di cittadinanza.
Pensiamo ad esempio a chi ha perso il lavoro a causa del Covid: molto probabilmente il reddito familiare del 2020 è più basso di quello registrato nel 2019, e di conseguenza l’integrazione a cui si ha diritto con il reddito di cittadinanza avrà un importo maggiore.
L’importo del reddito di cittadinanza resta invariato
Altra possibilità è quella per cui tra il 2019 e il 2020 non ci siano state variazioni tali da giustificare un aumento o una riduzione del reddito di cittadinanza. Anche in questo caso comunque è bene prendere in considerazione l’ipotesi dell’ISEE corrente: se tra il 2020 e il 2021 c’è stato un peggioramento della situazione economica potete sfruttare questa opportunità per farvi riconoscere un aumento dell’importo.
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