Reddito di Cittadinanza, attenzione a residenza e domicilio: ecco cosa fare quando non coincidono.
Reddito di Cittadinanza: merita un approfondimento la questione relativa a residenza e domicilio, specialmente quando le due non coincidono.
È bene fare chiarezza, infatti, su cosa si rischia quando il domicilio è differente dalla residenza. Per capire il motivo per cui è importante distinguere residenza da domicilio quando si parla di Reddito di Cittadinanza bisogna come prima cosa vedere il significato dei due termini.
Per domicilio, nel diritto privato italiano, si intende il luogo in cui una persona “ha stabilito la sede principale dei propri affari e interessi”, sia economici che personali e sociali. Riassumendo: il domicilio è dove si vive in quel determinato momento.
La residenza, invece, è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale: non occasionalmente come può essere nel caso del domicilio, né limitato per alcuni periodi dell’anno.
La residenza può essere una sola: per questo motivo in alcuni casi una persona può avere il domicilio da una parte e la residenza dall’altra. Nulla d’illegittimo, è la normativa a consentirlo.
Pensiamo ad esempio a Tizio residente a Roma ma che deve spostarsi a Milano per un periodo di 6 mesi. Questo decide però di non cambiare residenza, visto che al termine del semestre tornerà comunque nella propria casa di proprietà situata nella Capitale. Nei 6 mesi di trasferta lavorativa, quindi, questo avrà il domicilio diverso dalla residenza.
Ma attenzione a chi prende il Reddito di Cittadinanza: potrebbero esserci dei problemi, infatti, nel caso in cui i due indirizzi non coincidano, tant’è che potrebbe essere conveniente fare un cambio di residenza al Comune.
Reddito di Cittadinanza: nella domanda va la residenza
Quando si fa la domanda del Reddito di Cittadinanza va indicata una sola residenza. Solitamente si guarda alla residenza del richiedente, mentre non è possibile indicare nel modulo se ci sono familiari che hanno un domicilio differente.
Ricordiamo, infatti, che ci sono dei casi in cui anche chi non vive con il richiedente fa comunque capo al suo nucleo familiare e quindi è compreso nella domanda.
Il fatto è che l’intera normativa del Reddito di Cittadinanza guarda alla residenza e non al domicilio. Nessun problema per quanto riguarda il pagamento del sostegno economico, ma il discorso è differente quando si guarda alla politica attiva.
Reddito di Cittadinanza: per la politica attiva si considera la residenza e non il domicilio
Come noto, il Reddito di Cittadinanza è collegato a una politica attiva che si avvia con la convocazione - a seconda che si tratti di Patto per il lavoro o di Patto per l’inclusione sociale - rispettivamente del centro per l’impiego competente sul territorio o dei servizi sociali del Comune.
Il problema è che per la convocazione non si guarda al domicilio, bensì all’indirizzo di residenza indicato nella domanda. Tutti i componenti del nucleo familiare, quindi, dovranno rispondere alla convocazione da parte degli organi competenti sul territorio secondo quello che è l’indirizzo di residenza del richiedente.
Pensiamo al caso in cui Tizio e Caia siano genitori di Sempronio: i primi due sono residenti e domiciliati a Roma, mentre il figlio è residente con i genitori, ma domiciliato, per motivi di studio, a Milano. La convocazione da parte degli organi preposti sarà su Roma, sia per il centro per l’impiego che per i servizi sociali.
Sempronio, dunque sarà costretto a spostarsi per non rischiare una sanzione per mancata presentazione all’appuntamento.
E ancora: la normativa guarda alla residenza e non al domicilio anche per le offerte congrue. Come noto, infatti, queste devono stare entro un certo arco di distanza dall’indirizzo di abitazione: anche in questo caso si guarda alla residenza anziché al domicilio. Entro i primi 12 mesi di fruizione, ad esempio, per Sempronio verrà considerata come congrua un’offerta di lavoro che arriva entro i 100 chilometri dall’indirizzo di residenza, quindi nell’hinterland della Capitale, nonostante di fatto lui si trovi a vivere a Milano.
Cosa fare allora quando la residenza è diversa dal domicilio?
A tal proposito, quando il domicilio risulta essere diverso dalla residenza è consigliabile, ai fini del Reddito di Cittadinanza, effettuare il cambio di residenza affinché le due voci coincidano.
Ovviamente conviene farlo quando si tratta di una situazione perlopiù definita: ad esempio, se Sempronio ha effettivamente deciso di stabilirsi a Milano per più tempo, allora gli conviene anche fare il cambio di residenza e separarsi dal nucleo familiare originale.
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