Il reddito di cittadinanza costa più del coronavirus. Insieme a Quota 100, il sussidio per chi è senza lavoro prevede una spesa superiore a quella per fronteggiare la crisi in atto nel nostro Paese.
Reddito di cittadinanza: costa più del coronavirus. Che significa? Che le misure messe in campo dal governo al momento per contrastare l’emergenza coronavirus sono molto meno generose della spesa prevista per il 2020 per il reddito di cittadinanza e anche per Quota 100.
Le due misure infatti costano il 64% in più di quelle emergenziali per il COVID-19. Le due misure dell’ex governo giallo-verde, per il sostegno al reddito la prima e per la pensione anticipata la seconda quest’anno costeranno più dell’emergenza coronavirus, almeno per il momento.
Il premier Conte ieri ha annunciato che l’Italia chiusa, un’unica zona rossa e durante la conferenza stampa ha parlato, ma in via totalmente ipotetica e come anticipazione, di possibili fondi in più per l’emergenza coronavirus. Vediamo perché e quanto il reddito di cittadinanza costa più del coronavirus.
Reddito di cittadinanza costa più del coronavirus: ecco perché e di quanto
Sembra che il reddito di cittadinanza costi più dell’emergenza coronavirus. Il perché sta nei soldi stanziati per le misure volte a contrastare l’attuale emergenza.
Il reddito di cittadinanza, insieme a Quota 100, nel 2020 costa 12,3 miliardi di euro, questi sono i soldi stanziati. Attualmente, per le misure volte a fronteggiare l’emergenza coronavirus e scoraggiare la crisi nel nostro Paese, sono previsti 7,5 miliardi.
Il governo ha già chiarito che non bastano e che con buona probabilità sarà necessario sforare il deficit specie ora che l’intera Italia è in «lockdown». In merito arriva la critica del direttore dell’ufficio studi della Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) Paolo Zabeo che ha detto:
“Per dare un sussidio anche a chi è poco interessato a trovarsi un lavoro o vuole andare in pensione in anticipo, il governo ha previsto per l’anno in corso una spesa di 12,3 miliardi di euro. Per affrontare una crisi economica che, invece, rischia di far scivolare il Paese in una recessione pesantissima, promette 7,5 miliardi.”
Quello che artigiani e piccole imprese criticano al governo è che per misure come reddito di cittadinanza e Quota 100 si è disposti a «investire» quando al momento le misure per l’economia del Paese che sta affrontando la dura prova del coronavirus sembrano insufficienti.
Oltre il reddito di cittadinanza: bisogna investire
Oltre il reddito di cittadinanza e le misure per la pensione anticipata, servono soldi e la Cgia chiede di investire, al momento azione necessaria.
Il segretario della Cgia Renato Mason afferma:
“se da un lato il mondo produttivo chiede a gran voce una importante manovra espansiva in grado di rilanciare i consumi e la domanda interna, dall’altro il governo affronta la crisi solo con misure di contenimento che sono certamente importanti, anche se bisognerebbe integrarle con un importante piano di investimenti a medio-lungo termine. Per questo invitiamo l’Esecutivo a sbloccare le grandi opere pubbliche già finanziate o fermate dall’eccessiva burocrazia, mutuando il successo che sta avendo il metodo Genova. Senza dimenticare che è necessario che la nostra Pubblica Amministrazione torni a pagare i debiti commerciali maturati con i propri fornitori”.
Ciò che si chiede sono investimenti, sulle infrastrutture, per creare nuovi posti di lavoro e superare così il reddito di cittadinanza.
Solo gli investimenti in tal senso, secondo Cgia, permetterebbero di creare occupazione. Risulterebbe difficile al momento far sì che chi non ha un lavoro lo possa trovare. Il coronavirus infatti, al momento, crea seri problemi a chi lo cerca.
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